Il 21 luglio 2012, la più grande inondazione in 60 anni si è abbattuta sul nostro paese. Il disastro è disceso dal cielo, l’alluvione ha mescolato fango e rocce e ha devastato l’intero paese. La maggior parte delle case è stata distrutta dall’acqua e dalle frane.
Dopo le cinque di quel pomeriggio, la pioggia ha iniziato a scendere abbondantemente. C’erano acque alluvionali e grosse rocce che si abbattevano sulla nostra casa, e un’enorme massa d’acqua davanti e dietro di essa. Il pollaio di mia figlia, con migliaia di polli, i recinti dei maiali, con tutti i maiali sono stati spazzati via. L’acqua stava per precipitarsi sulla nostra casa. C’erano una persona di 94 anni e un infante di 10 mesi. Eravamo disperati. Mentre portavo il novantaquattrenne e l’infante nell’edificio superiore, l’acqua ha iniziato a entrare nella parte inferiore. La pioggia continuava a scendere. L’acqua si è alzata fino al livello superiore dell’edificio mentre guardavamo. Ero fuori di me. Chiamai di corsa il comando del paese, il quale mi disse che avrei dovuto correre su per la montagna e che loro stessi avevano grosse difficoltà a uscire; ognuno doveva pensare a sé stesso. Nel panico, pensai alle parole di Dio: “La catastrofe ha origine da Me e ovviamente è orchestrata da Me” (da “Devi preparare una quantità sufficiente di buone azioni per la tua destinazione” in La Parola appare nella carne). Credere in Dio significa affidarsi a Lui, non si può fare affidamento sulla gente, perciò sono rimasta sulla soglia piangendo e ho supplicato Dio ad alta voce: “Oh Dio, salvaci! Oh Dio, salvaci!”. Tutta la famiglia si è inginocchiata e ha pregato: “Oh Dio, se moriamo in questo disastro, è per la Tua giustizia, perché siamo troppo ribelli. Se scampiamo al disastro, è per la Tua grazia. Ricominceremo di nuovo, e rispetteremo la Tua volontà, adempiremo ai nostri doveri e diffonderemo il Vangelo”. Si è fatto buio e non abbiamo osato uscire. Tutta la famiglia si è seduta insieme, condividendo l’uno con l’altro la comprensione di Dio del destino di tutta l’umanità, perché se Dio disponesse che una persona muoia, non ci sarebbe posto dove essa potrebbe nascondersi, non potrebbe sfuggire al Suo controllo, e noi non avevamo paura della morte.
La pioggia è scesa violentemente, poi si è calmata, e ha continuato a scendere tutta la notte.
Quando è arrivata l’alba, ci siamo alzati e abbiamo visto che c’era un grosso ammasso di rocce e sabbia sulla nostra casa e l’acqua era tutta intorno all’edificio nel quale avevamo passato la notte; era sorprendente. Guardai il fango e i detriti, sia dietro che davanti la casa. Con l’acqua alta e le grosse rocce sopra di noi, l’edificio nel quale ci eravamo rifugiati era quello più pericoloso, ma nemmeno una goccia d’acqua o di fango era penetrata dentro, e quello in cui non eravamo rimasti, era completamente sott’acqua, con molte cose trascinate via. Abbiamo visto davvero l’amore e la salvezza di Dio. Se non fosse stato per Dio, che ci ha protetti e ha vegliato su di noi, nessuno di noi sarebbe sopravvissuto. Tutta la famiglia ha ringraziato Dio dal profondo del cuore. Dio ci ha dato questa possibilità di vivere, dovremmo apprezzarla e fare del nostro meglio, d’ora in poi, per adempiere ai nostri doveri e soddisfare Dio!
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