Letture del giorno: comprendere l'obbedienza di Noè
Il sole stava tramontando, avvolgendo tutta la città in un bagliore arancione, e una brezza fresca soffiava per la stanza. Mi sedetti accanto alla finestra a leggere la Bibbia: “Noè fu uomo giusto, integro, ai suoi tempi; Noè camminò con Dio.” (Genesi 6:9) Noè fu chiamato un uomo giusto e integro da Dio, e ciò mi ha sempre fatto riflettere: Dio chiese a Noè di costruire l'arca. Dio volle che fosse fatto e lui fece esattamente come Dio gli chiese. Noè fu una persona che seguì la volontà di Dio. Tuttavia, ripenso ai miei anni di fede nel Signore, in cui sono stato fedele al Suo nome e alla Sua via e ho abbandonato tutto per diffondere il Vangelo e testimoniare per Lui in cui ho lavorato sodo per condurre la Chiesa. Inoltre, non ho mai negato il nome del Signore e non L'ho tradito neppure nelle persecuzioni e nelle tribolazioni. Dal mio punto di vista, ciò che ho fatto può essere chiamato “giusto” e ho seguito la volontà di Dio. Senza dubbio, finalmente posso essere rapito nel Regno dei Cieli. Ma poi lessi queste parole del Signore: “Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiam noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo cacciato demoni, e fatte in nome tuo molte opere potenti? E allora dichiarerò loro: Io non vi conobbi mai; dipartitevi da me, voi tutti operatori d’iniquità.” (Matteo 7:22-23) Mi domandai se la mia opinione fosse in linea con la volontà del Signore. Non dovrei perseguire le buone azioni? In seguito discussi tante volte di ciò con i collaboratori, ma senza risultato.
Un giorno lessi un passo in un libro: “Ciò che fece Noè è materialmente diverso da ciò che le persone fanno adesso. Quando Noè obbedì agli ordini di Dio, non conosceva le Sue intenzioni. Non sapeva cosa Egli volesse realizzare. Dio gli aveva soltanto dato un comando, gli aveva ordinato di fare qualcosa, ma senza molte spiegazioni, e Noè procedette e lo fece. Non cercò di capire in privato le intenzioni di Dio né Gli resistette o ebbe un cuore infido. Si limitò ad agire di conseguenza, con un cuore puro e semplice. Fece qualunque cosa Dio gli permettesse di fare, e ascoltare la Sua parola e obbedirle era il principio secondo cui faceva le cose. Questo fu il modo immediato e semplice con cui si occupò di ciò che Dio gli aveva affidato. La sua sostanza, la sostanza delle sue azioni, era l’obbedienza, non il tentativo di indovinare le intenzioni di Dio, non la resistenza, né tantomeno l’inclinazione a pensare ai propri interessi personali, ai propri guadagni e alle proprie perdite. Inoltre, quando Dio disse che avrebbe distrutto il mondo con un diluvio, Noè non chiese quando l’avrebbe fatto, non cercò di indagare e certamente non Gli domandò come avrebbe proceduto. Semplicemente fece ciò che Dio aveva ordinato. Comunque e con qualunque mezzo Dio volesse che venisse fatto, Noè fece esattamente come gli aveva chiesto e, inoltre, si mise subito al lavoro. Lo fece con l’atteggiamento di chi desidera soddisfare Dio. Si comportò così per evitare il disastro? No. Domandò a Dio quanto ci sarebbe voluto prima che il mondo venisse distrutto? No. Chiese a Dio, oppure sapeva, quanto tempo sarebbe occorso per costruire l’arca? No, nemmeno questo. Si limitò semplicemente a obbedire, ad ascoltare e ad agire di conseguenza. Le persone di oggi non sono così: non appena un frammento di informazione trapela dalla parola di Dio, non appena gli uomini percepiscono le avvisaglie di un problema o di uno sconvolgimento, entrano subito in azione, qualunque cosa accada e a prescindere dal prezzo, per preparare ciò che mangeranno, berranno e useranno nel periodo immediatamente successivo, pianificando addirittura le vie di fuga per il momento in cui il disastro colpirà. È ancora più interessante osservare che, in questo momento chiave, il cervello umano è molto “utile”. In circostanze in cui Dio non ha impartito alcun ordine, l’uomo riesce a programmare ogni cosa in modo molto appropriato. Perfetto, potreste dire. Quanto alle parole, alle intenzioni o ai desideri di Dio, nessuno vi bada e prova a capirli. Non è questa la differenza più grande tra Noè e le persone di oggi?”
Dopo aver letto caddi in contemplazione: quando Noè accettò il mandato di Dio, semplicemente gli obbedì senza opporre resistenza e senza alcun sospetto. Non considerò quanto tempo e quante energie sarebbero serviti, né se i propri interessi personali ne avrebbero sofferto. Costruì l'arca sulla base delle richieste di Dio e impiegò tutte le sue forze. Inoltre, quando Dio disse che avrebbe distrutto il mondo con un diluvio, Noè non chiese la data esatta né programmò il suo futuro, preoccupandosi del suo destino quando l'arca era finita. Si limitò ad ascoltare Dio e ad obbedirGli, seguendo le Sue richieste. È sicuramente per questo che Noè è stato chiamato da Dio un uomo giusto e perfetto!
Paragonandomi a Noè, non potei fare a meno di chiedermi: “Credo nel Signore da molti anni, ma Gli obbedisco sinceramente? Non ci sono affari con Dio o richieste di pagamento quando spendo per Lui?” Dopo un’attenta riflessione dovetti riconoscere che il mio impegno era sempre stato al fine di essere ricompensato e accolto nel regno dei cieli per poter godere di enormi benedizioni, e non per soddisfare la volontà del Signore. Leggo la Bibbia ogni giorno e diffondo il Vangelo, ma raramente obbedisco alla Sua volontà. Quando lavoravo per il Signore capitava che discutessi coi miei collaboratori per colpa della gelosia: se qualcuno di noi veniva ammirato dai fratelli e dalle sorelle mi sentivo destabilizzato. Tutto ciò non era fatto per portare testimonianza di Dio, bensì per conquistarci uno status nascondendoci dietro buoni propositi. Nel mio lavoro mi sono sempre curato più della mia posizione, della mia reputazione e del futuro. Come potrei essere una persona che segue la volontà di Dio? C’è troppa differenza tra me e Noè. Come posso essere qualificato per entrare nel Regno dei Cieli? Il Signore disse:“Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è ne’ cieli” (Matteo 7:21). Le Sue parole ci dicono chiaramente quali sono le richieste di Dio all’uomo. Dunque, solamente perseguendo l’obiettivo di obbedire a Dio come Noè, sarò rapito nel Regno dei Cieli.
Grazie alla guida del Signore mi sono reso conto che sono a un basso livello in confronto a Noè: sono stato profondamente corrotto da Satana, sono egoista e spregevole e non c’è obbedienza nel mio impegno per Dio. Intendo ricominciare da capo: non mi curerò più di ciò che potrei perdere; invece, mi impegnerò a soddisfare Dio in tutte le cose e ubbidirò alla Sue sovranità e alle Sue disposizioni. Cercerò di essere un uomo che ascolta davvero la parola di Dio, proprio come Noè.