Ho creduto nel Signore per 40 anni. In passato, quando mio marito mi tradì e io non riuscii a perdonarlo, vissi per un periodo in un ciclo continuo di peccati e confessioni, senza trovare alcun sollievo. Soffrivo molto e caddi persino in depressione, perché ero schiava dei peccati che mi controllavano. Se non fosse stato per la misericordia di Dio e la Sua salvezza, non avrei mai più sperimentato la gioia di vivere e di sicuro non mi sarei mai liberata dal peccato.
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All’inizio, la mia era una famiglia molto felice. A causa del lavoro di mio marito vivevamo separati, non potevamo vederci spesso. I nostri sentimenti però non ne furono toccata: mio marito era sempre molto dolce e premuroso. Quando aveva qualche giorno libero tornava a Taipei e portava me e i bambini fuori a cena, oppure facevamo una gita. La nostra famiglia era davvero felice; i miei parenti e gli amici mi invidiavano molto, e anche io sentivo che la mia vita era perfetta perché avevo una famiglia perfetta.
Tuttavia, bastò una telefonata a mandare in frantumi l’idillio. Una sera ricevetti una telefonata dall’amante di mio marito. Fu un fulmine a ciel sereno: mio marito, che mi amava così tanto, in realtà aveva un’altra donna chissà dove. Non lo credevo capace di tanto, perciò lo chiamai per sapere se fosse vero. Lui negò, ma io pensai: “Dove c’è fumo, c’è fuoco. Quella donna comunque mi ha chiamata, perciò devo vedere fino in fondo a questa faccenda”. Non era facile, però, ed io ero anche turbata da una battaglia interiore: “Mio marito è sempre sincero e tratta bene me e i bambini. Come avrebbe potuto? Però, cosa faccio se l’ha fatto davvero? Spero che non sia vero!”. Nei giorni che seguirono persi il sonno e l’appetito, e mi pentii di non essere andata con lui a Taizhong quando dovette partire.
Nel mezzo della difficoltà decisi che era mio dovere scoprire se mio marito mi aveva tradita davvero o meno. Il giorno successive chiamai mio marito e mi feci dare l’indirizzo a cui stava a Taizhong. Ci andai una settimana dopo, senza preavviso, e mentre lui era al lavoro io perquisii ogni centimetro della casa. Con mia grande sorpresa trovai una scatola con dentro degli indumenti femminili, e nel cestino della spazzatura c’era una lettera d’amore scritta da quella donna. Ero talmente arrabbiata che tremavo e iniziai a piangere, pensando a quanto mi impegnassi per prendermi cura della famiglia così che lui potesse lavorare lontano senza preoccuparsi per noi, e invece lui mi tradiva! Più ci pensavo, più sentivo crescere la rabbia, così al ritorno di mio marito gli dissi stizzita: “Voglio il divorzio. Non posso sopportare tutto questo”. Visto che era inutile continuare a negare, mi raccontò tutta la verità. Mi disse che aveva commesso un errore in un momento di confusione, che non era riuscito a resistere alle avances ma che aveva già rotto con l’altra donna ed era tutto finito. Mi pregò di non chiedere il divorzio, disse di amare immensamente la nostra famiglia e promise che una cosa del genere non si sarebbe mai più ripetuta. In effetti, mio marito mi trattava sempre molto bene. Da donna, però, come potevo accettare che mio marito avesse avuto una storia con un’altra? In seguito, anche se non avevamo divorziato, il nostro matrimonio non era comunque più lo stesso. Avevo sofferto molto quando avevo scoperto che mi tradiva, quindi ora non mi fidavo più: per quanto bene mi trattasse, pensavo sempre che mi stesse nascondendo qualcosa. Il sospetto crebbe sempre di più: quando non era con me pensavo che potesse essere di nuovo con quell’altra donna, perciò lo chiamavo di continuo; a volte, quando all’altro capo del telefono mi capitava di sentire una voce femminile diventavo suscettibile. Io, che ero sempre stata così estroversa, divenni sempre più taciturna, avvilita e scoraggiata: non volevo più uscire di casa e non volevo parlare con nessuno. La mia vita era un’unica, estenuante sofferenza. Quando pensavo a come la mia famiglia fosse andata in pezzi mi arrabbiavo moltissimo e mi sfogavo con mio marito. Ogni volta che gli urlavo contro, però, lui poi si avviliva e restava lì in silenzio. Nel vederlo così addolorato e pieno di rimorso, ovviamente anche io mi sentivo molto triste. Sapevo bene che un temperamento irascibile e l’odio verso gli altri erano peccati e non facevano piacere al Signore, ma non riuscivo a controllarmi, men che meno riuscivo a perdonare mio marito.
In seguito raccontai i miei problemi a un capogruppo e a un anziano della mia chiesa, nella speranza che loro potessero aiutarmi a interrompere i miei comportamenti scorretti. Invece loro si limitavano sempre a dire che avrebbero pregato per me, e che il Signore è misericordioso e compassionevole, perciò se mi fossi confessata e pentita Egli mi avrebbe perdonata. Io però pensavo che credere nel Signore ed essere degna della Sua approvazione non potesse essere così facile. Analizzai la Bibbia per cercare una via d’uscita. Lessi che il Signore Gesù ci richiede di essere tolleranti verso gli altri, pazienti, e di perdonarli settanta volte sette. Mi fissai quegli insegnamenti in testa: volevo soddisfare le Sue richieste. Tuttavia, ogni volta che ricordavo il tradimento di mio marito, o che sentivo di uomini che si comportavano in maniera scorretta, non potevo fare a meno di arrabbiarmi… A volte ho anche pensato di vendicarmi dell’amante di mio marito. Ogni volta che venivo assalita da quei pensieri cercavo di liberarmene al più presto e mi maledivo, ma la situazione non cambiava e io rimanevo sempre la stessa. Mi chiedevo: “Perché non riesco a soddisfare le richieste del Signore e sono invece così schiava dei miei peccati? Come posso liberarmene?”.
Alla fine del 2016, mia sorella minore venne a trovarmi con una sorella e mi disse, emozionata: “Sorella, Gesù Cristo che abbiamo tanto atteso è finalmente tornato”. Al che, risposi: “Il Signore è tornato? Davvero?”. Per un attimo ne fui piacevolmente sorpresa, e pensai tra me e me: “Stando a tutti i disastri che stanno succedendo, in effetti è probabile che il Signore arrivi presto. Se è davvero tornato, allora sarò salvata!”. C’era però una cosa che mi preoccupava: il Signore mi avrebbe effettivamente salvata, anche se avevo commesso così tanti peccati? Ne parlai con la sorella, e lei mi lesse alcune righe delle parole di Dio: “Gli eventi del passato possono essere cancellati da un tratto di penna. Il futuro può essere usato per sostituire il passato; la tolleranza di Dio è infinita. […]”. “Finché l’uomo cerca la verità e la pratica, Dio non terrà conto di ciò che l’uomo possa aver fatto. Invece, è sulla base della pratica della verità da parte dell’uomo, che Dio giustifica l’uomo. Questa è la giustizia di Dio. […]”. Poi commentò: “Se crediamo in Dio sinceramente, e cerchiamo e agiamo secondo la verità quando incontriamo delle difficoltà, Dio dimenticherà le nostre trasgressioni. Inoltre, saremo definiti retti da Dio perché saremo in grado di mettere in pratica la verità. Questa è la retta indole di Dio”. Le parole della sorella mi fecero venire le lacrime agli occhi: “Ho commesso molti peccati, ma Dio mi accetterà ugualmente. L’amore di Dio è così grande!”.
In seguito, la sorella discusse con me circa vari aspetti della verità, come la storia segreta e la sostanza dell’opera in tre fasi di Dio, il significato dei nomi di Dio e la storia della Bibbia, nonché l’incarnazione di Dio. Ascoltarla fu molto piacevole. Credevo nel Signore da decenni, ma non avevo mai sentito discorsi tanto interessanti. Ero così coinvolta che chiesi: “Perché continuiamo a peccare anche se crediamo nel Signore?” Per tutta risposta, lei mi lesse due passi delle parole di Dio: “Benché Gesù compia molte cose tra gli uomini, ha soltanto completato la redenzione di tutta l’umanità, Si è sacrificato per il peccato dell’uomo e non ha liberato l’uomo dalla sua indole corrotta. Salvare completamente l’uomo dall’influenza di Satana non solo ha comportato il fatto che Gesù Si facesse carico dei peccati dell’uomo come sacrificio per i peccati, ma ha anche richiesto che Dio compisse un’opera maggiore per liberare completamente l’uomo dalla sua indole corrotta da Satana. […]” (“Introduzione”). “Nell’Età della Grazia, infatti, i demoni si allontanavano dall’uomo con l’imposizione delle mani e con la preghiera, ma l’indole corrotta rimaneva ancora nell’uomo. Egli veniva guarito dalla malattia e perdonato per i suoi peccati, ma l’opera per rigettare l’indole satanica corrotta nell’uomo non si compiva dentro di lui. Egli fu salvato e perdonato per i suoi peccati solo grazie alla fede, ma la sua natura peccaminosa non fu rimossa e restò ancora dentro di lui. I peccati dell’uomo furono perdonati attraverso Dio incarnato, ma ciò non significa che egli non abbia alcun peccato dentro di sé. I peccati dell’uomo poterono essere perdonati attraverso il sacrificio per il peccato, ma l’uomo non è riuscito a risolvere il problema di come non peccare più e di come la sua natura peccaminosa possa essere rigettata completamente e trasformata. […]” (“Il mistero dell’incarnazione (4)”).
Al termine della lettura, la sorella mi disse: “A quel tempo, il Signore Gesù compì semplicemente un’opera di redenzione, così che i nostri peccati potessero essere perdonati e noi potessimo essere degni di pregare Dio, entrare in comunione con Lui e godere della Sua grazia e delle Sue benedizioni. Tuttavia, l’opera di redenzione non ha eliminato la nostra natura satanica. È quella natura satanica che ci spinge a peccare. Siamo arroganti, egoisti, spregevoli e meschini. Siamo intolleranti, ci arrabbiamo per inezie e non mostriamo pazienza nemmeno verso la nostra famiglia. Non abbiamo qualità umane; abbiamo perduto il testimone di Dio. Dio Si è fatto di nuovo carne e compie l’opera di giudizio e castigo tramite le Sue parole proprio per eradicare la nostra natura corrotta. Tramite le Sue parole, Egli rivela la nostra natura e ci giudica, permettendoci di riconoscere di essere stati corrotti da Satana e di avere ora una natura che ci porta a resistere a Dio. In seguito, Egli ci mostra la via della pratica attraverso la quale tali verità saranno instillate in noi e potranno divenire la nostra stessa vita. Allora la nostra natura satanica sarà completamente distrutta. Quindi, solo accettando il giudizio e il castigo di Dio potremo liberarci dei nostri comportamenti peccaminosi”. Allora capii: la ragione per cui odiavo mio marito e non riuscivo a vivere secondo la volontà del Signore era perché ancora non avevo eliminato la mia natura peccaminosa, perciò continuavo a peccare e a confessarmi. Nell’Età della Grazie, Gesù compì l’opera di redenzione e diede modo all’umanità di pentirsi, ma serviva solo a far confessare agli uomini i propri peccati così che si pentissero e si affidassero al Signore, ma non ha eliminato la nostra indole satanica. Avevo compreso meglio l’opera del Signore Gesù durante l’Età della Grazia.
In passato la mia natura corrotta mi ha causato molto stress, ma ora finalmente avevo trovato la risposta. Il libro che la sorella teneva tra le mani “Il libro aperto dall’Agnello”, suscitava la mia curiosità. Vedendomi interessata, la sorella mi disse: “Questo libro è il rotolo di cui si parla nel Libro dell’Apocalisse. Dio è tornato, ha rotto i sette sigilli e ha aperto il rotolo. “Il libro aperto dall’Agnello” contiene tutte le parole espresse da Dio. Egli ci ha rivelato tutti i misteri della verità, come quelli relativi alle tre fasi della Sua opera, alla Sua reincarnazione e alla destinazione finale dell’umanità”. Ero davvero emozionata: avevo atteso a lungo ma il Signore era davvero tornato! Chiesi subito alla sorella: “Quanto costa questo libro?” E lei mi rispose: “Le parole di Dio saranno donate a tutti coloro che desiderano nutrirsene. L’acqua di vita non ha un prezzo per coloro che sono davvero assetati”. Quando afferrai il libro sentii di essere rientrata nell’abbraccio di Dio. Era la prima volta in cui mi sentivo davvero felice da quando mio marito mi aveva tradita, e solo allora compresi di essere ancora viva. Mi ripromisi di seguire Dio con zelo!
Da allora ho iniziato a leggere le parole di Dio ogni giorno e vado regolarmente alle riunioni. A una riunione abbiamo letto due passi delle parole di Dio: “[…] quando, questa volta, Egli Si trasforma in carne, la Sua opera deve esprimere la Sua indole, soprattutto attraverso il castigo e il giudizio. Usando questo come fondamento, Egli porta maggiore verità all’uomo, mostra più percorsi per praticare, e in tal modo raggiunge il Suo obiettivo di conquistare l’uomo e di salvarlo dalla sua indole corrotta. Questo è ciò che sta dietro l’opera di Dio nell’Età del Regno. […]” (“Introduzione”). “Tutta l’opera compiuta in questo giorno serve a rendere puro e a cambiare l’uomo; attraverso il giudizio e il castigo tramite la parola, e attraverso il raffinamento, egli può rigettare la propria corruzione ed essere reso puro. Anziché considerare questa fase dell’opera quella della salvezza, sarebbe più appropriato dire che è l’opera della purificazione. In verità, questa fase è quella della conquista nonché la seconda fase della salvezza. […]” (“Il mistero dell’incarnazione (4)”). Poi, i fratelli e le sorelle iniziarono a discutere: “In passato, quando credevamo in Dio, godevamo della Sua grazia e delle Sue benedizioni, ma non avevamo una vera comprensione di Dio. Oggi, tramite la Sua opera di giudizio e castigo, Dio ci dona delle verità più elevate. Leggendo le Sue parole e facendo esperienza della Sua opera possiamo avere una maggiore comprensione dell’indole di Dio e constatare che non solo Egli è misericordioso e amorevole, ma possiede anche una natura retta, maestosa e irosa. Allo stesso tempo, sapremo quale tipo di persona Egli ama e quale disprezza, sapremo cosa fare per conformarci alla Sua volontà. Sappiamo che solo dopo aver acquisito una certa conoscenza di Dio possiamo riverirLo e scacciare il male. Le parole di Dio hanno anche messo a nudo la corruzione dell’umanità da parte di Satana: Satana usa molte eresie, trucchi e idee malvage per ingannarci, per farci abbandonare la nostra natura umana per vivere nel peccato, costantemente in lotta e incapaci di liberarci. Oggi, finché capiamo la verità nelle parole di Dio possiamo vedere come Satana ha corrotto l’umanità e possiamo riconoscere la nostra stessa corruzione; allora potremo odiare Satana e saremo pronti ad abbandonare la nostra carne e mettere in pratica la verità. Solo così potremo essere purificati e potremo vivere senza costrizioni”. Le sorelle mi raccontarono anche alcuni dei modi in cui avevano fatto esperienza dell’opera di Dio e cosa ne avevano tratto. Dopo averle ascoltate, mi sembrò che il processo col quale Dio sta salvando l’umanità fosse davvero pratico e reale. Ricordai di aver creduto nel Signore per 40 anni allora, e pregavo spesso, mi confessavo e mi pentivo, eppure il mio odio per quella donna e la sfiducia nei confronti di mio marito non passavano. Ringrazio Dio, perché ora so come praticare e comprendo che la Sua opera odierna mira a giudicarci tramite la parola. Ciò che posso fare ora, concretamente, è leggere le Sue parole, conoscerLo, comprendere la Sua volontà e, al tempo stesso, concentrarmi e accettare il giudizio e il castigo che deriveranno dall’analizzarmi sulla base delle Sue parole; poi, potrò praticare la verità in ogni aspetto della mia vita.
Successivamente lessi un passo delle parole di Dio: “Gli individui nutrono molte illusioni sul matrimonio prima di sperimentarlo personalmente, ed esse sono tutte bellissime. Le donne immaginano che la loro dolce metà sarà il Principe Azzurro, e gli uomini immaginano di sposare Biancaneve. Queste fantasie servono a dimostrare che ciascuno ha determinate aspettative sul matrimonio, la propria serie di esigenze e di parametri. Benché in questa epoca malvagia le persone siano costantemente bombardate da messaggi distorti sul matrimonio, che creano aspettative ancora maggiori e conferiscono alle persone ogni genere di preconcetto e di atteggiamento bizzarro, chiunque abbia sperimentato l’unione matrimoniale sa che, comunque la si intenda e qualunque atteggiamento si abbia nei suoi confronti, essa non è una questione di scelta individuale” (“Dio Stesso, l’Unico III”). Le parole di Dio sono così pragmatiche. Io pensavo che il matrimonio fosse santo e perfetto. Ma il mio inseguire un matrimonio perfetto mi fece pretendere che mio marito la vedesse allo stesso modo, e che mostrasse fedeltà assoluta e rispetto. Poiché io avevo tali requisiti e standard, quando mio marito fu sedotto da un’altra donna e la mia famiglia ne fu distrutta fu come se mi avessero svuotata: ero uno zombie. Per me era la più grande disgrazia che poteva capitarmi, e io non riuscire a perdonare mio marito di un errore momentaneo aveva portato a farmelo odiare. E ancora peggio, avevo pensato di vendicarmi di quella donna: ero davvero intollerante e malvagia. Ringrazio Dio, perché senza la Sua rivelazione non avrei mai compreso quanto profondamente Satana mi aveva corrotta e quanto io fossi miserabile. Pensai: “In realtà, anche mio marito è stato corrotto da Satana ed è una vittima, proprio come me. Entrambi commettiamo errori. Perché non riesco a trattarlo nella maniera corretta?”. In quel momento capii un po’ mio marito e mi sentii in debito. Presi una decisione di fronte a Dio: “Da ora in poi seguirò l’esempio di Cristo. Ho visto come Cristo ama, sopporta, tollera e perdona. Dovrei trattare mio marito come Dio tratta noi, e perdonarlo come Dio perdona noi”.
In seguito, leggendo le parole di Dio, compresi che solo ricercando la verità potevo liberarmi dalla schiavitù del peccato e vivere una vita degna di essere vissuta. Perciò, ogni giorno mi curavo di stabilire una relazione corretta con Dio leggendo le Sue parole, pregando e cantando inni di lode. Inoltre, partecipavo spesso alle riunioni e lavoravo con i fratelli e le sorelle. Passarono diversi mesi senza che me ne accorgessi, e poiché avevo compreso alcune verità, ogni volta che sentivo montare in me l’odio per mio marito mi calmavo e pregavo Dio, poi mettevo in pratica le Sue parole. A poco a poco il mio umore migliorò. Mio marito fu molto sorpreso del mio cambiamento, e mi disse: “Hai creduto nel Signore per molti anni ma non sei mai cambiata. Cosa ti ha cambiata così tanto in pochi mesi?”. Colsi quell’opportunità per condividere con lui l’opera degli ultimi giorni di Dio Onnipotente e gli dissi che il Signore Gesù era tornato e aveva pronunciato delle parole con le quali avrebbe compiuto la Sua opera di giudizio e castigo. Il mio cambiamento era il risultato delle parole di Dio Onnipotente. Dopo questa rivelazione, anche mio marito accetto l’opera degli ultimi giorni di Dio Onnipotente.
Ora, sia io che mio marito crediamo in Dio. Nel nostro tempo libero leggiamo insieme le Sue parole. Quando vediamo l’altro agire spinto dalla propria corruzione, ci ricordiamo a vicenda degli insegnamenti di Dio e cerchiamo di risolvere il problema. Ora ci comprendiamo e ci aiutiamo: siamo ottimi partner spirituali. Questa è la vera gioia della mia vita. Sono state le verità espresse da Dio a liberarmi dal peccato, a curare le ferite della mia anima e a riportare la gioia nella mia famiglia. Rendiamo grazie a Dio! Gloria a Dio Onnipotente in trono!