Letture del giorno: il 15 maggio 2019 – Giobbe 2:7-8
E Satana si ritirò dalla presenza di Jahvè e colpì Giobbe d’un’ulcera maligna dalla pianta de’ piedi al sommo del capo; e Giobbe prese un coccio per grattarsi, e stava seduto nella cenere.
E Satana si ritirò dalla presenza di Jahvè e colpì Giobbe d’un’ulcera maligna dalla pianta de’ piedi al sommo del capo; e Giobbe prese un coccio per grattarsi, e stava seduto nella cenere.
E Jahvè disse a Satana: “Ebbene esso è in tuo potere; soltanto, rispetta la sua vita”.
O Dio, ascolta la mia preghiera, porgi orecchio alle parole della mia bocca!
L’odio provoca liti, ma l’amore copre ogni fallo.
Dopo che ebbe rivolto questi discorsi a Giobbe, Jahvè disse a Elifaz di Teman: “L’ira Mia è accesa contro te e contro i tuoi due amici, perché non avete parlato di Me secondo la verità, come ha fatto il Mio servo Giobbe. Ora dunque prendetevi sette tori e sette montoni, venite a trovare il Mio servo Giobbe e offriteli in olocausto per voi stessi. Il Mio servo Giobbe pregherà per voi; ed Io avrò riguardo a lui per non punir la vostra follia; poiché non avete parlato di me secondo la verità, come ha fatto il Mio servo Giobbe”. Elifaz di Teman e Bildad di Suach e Tsofar di Naama se ne andarono e fecero come Jahvè aveva loro ordinato; e Jahvè ebbe riguardo a Giobbe. E quando Giobbe ebbe pregato per i suoi amici, Jahvè lo ristabilì nella condizione di prima e gli rese il doppio di tutto quello che già gli era appartenuto.
In verità io vi dico che chiunque non avrà ricevuto il regno di Dio come un piccolo fanciullo, non entrerà punto in esso.
Io ho veduto tutto ciò che si fa sotto il sole: ed ecco tutto è vanità e un correr dietro al vento.
Io non Ti prego che Tu li tolga dal mondo, ma che Tu li preservi dal maligno.
E quando i sette tuoni ebbero fatto udire le loro voci, io stavo per scrivere; ma udii una voce dal cielo che mi disse: Suggella le cose che i sette tuoni hanno proferite, e non le scrivere.
Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa, come alcuni reputano che faccia; ma egli è paziente verso voi, non volendo che alcuni periscano, ma che tutti giungano a ravvedersi.
Così camminerai per la via dei buoni, e rimarrai nei sentieri dei giusti.
La settima volta, come i sacerdoti sonavan le trombe, Giosuè disse al popolo: ‘Gridate! perché di Jahvè v'ha dato la città.
Così dice Jahvè: Da questo conoscerai che io sono Jahvè; ecco, io percoterò col bastone che ho in mia mano le acque che son nel fiume, ed esse saran mutate in sangue.
Jahvè è lungi dagli empi, ma ascolta la preghiera dei giusti.
Così avverrà alla fine dell’età presente. Verranno gli angeli, toglieranno i malvagi di mezzo ai giusti.
Io son la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, e io le conosco, ed esse mi seguono.