Commento al vangelo del giorno: una volta salvati, saremo sempre salvati?
L’opera di redenzione del Signore Gesù si è diffusa fino ai confini della terra, ha raggiunto ogni casa ed è diventata un nome familiare, ed è anche grazie alla redenzione del Signore Gesù che l’umanità è sopravvissuta fino ad oggi. Molti fratelli e sorelle sostengono il punto di vista secondo il quale “una volta salvati, saremo sempre salvati”, insieme alle parole dell’apostolo Paolo “Infatti col cuore si crede per ottener la giustizia e con la bocca si fa confessione per esser salvati” (Romani 10:10). Pensano che dal momento che il Signore Gesù ci ha redenti attraverso la crocifissione, siamo già stati assolti da tutti i nostri peccati e salvati dalla nostra fede, che “una volta salvati, saremo sempre salvati” e che, se resisteremo fino alla fine, saremo rapiti nel Regno dei Cieli quando il Signore ritornerà. Tuttavia, alcuni altri fratelli e sorelle non possono fare a meno di chiedersi: “È davvero così facile essere salvati? Possiamo raggiungere la salvezza ed entrare nel Regno dei Cieli attraverso la sola fede?”.
Vale la pena di riflettere e di esplorare le domande di cui sopra, perché questo problema è direttamente collegato all’importante questione se saremo o meno in grado di entrare nel Regno dei Cieli. Innanzitutto, riflettiamo su questo punto: il detto “una volta salvati, saremo sempre salvati” è basato sulla parola di Dio? Il Signore Gesù ha detto queste parole? Lo Spirito Santo ha rivelato o testimoniato queste parole? Se la risposta è sempre no, ecco dimostrato che questo detto è il prodotto delle concezioni e delle illusioni dell’uomo e non può reggere. Anche se gli adepti spirituali e i commentatori della Bibbia accettano questo detto, ciò rappresenta solo le loro opinioni, piuttosto che come si sente Dio. Dobbiamo capire che solo il Signore Gesù è il Re del Regno dei Cieli e ha l’ultima parola sulle condizioni in cui vi entriamo. Quindi, se vogliamo ottenere la salvezza ed entrare nel Regno dei Cieli, dobbiamo prendere le parole del Signore Gesù come nostro principio e base. Se non ci concentriamo sulla parola di Dio, ma viviamo in base alle nostre nozioni e immaginazioni aggrappandoci a queste parole infondate, allora la nostra fede in Dio finirà per fallire.
Il vero significato dell’essere salvati
Per ottenere una certa chiarezza su questo argomento, dobbiamo prima parlare di cosa significhi essere salvati. Il capitolo 2 verso 32 del libro di Gioele nella Bibbia dice: “Chiunque invocherà il nome di Jahvè sarà salvato; […]”. Sappiamo tutti che durante l’Età della Legge dell’Antico Testamento, Jahvé Dio emanò 613 leggi e comandamenti per mezzo di Mosè e li usò per porre limiti al popolo di Israele. Le persone credevano che finché avessero osservato queste leggi e non fossero state condannate, sarebbero state salvate. Ma alla fine dell’Era della Legge, poiché l’umanità veniva corrotta sempre più profondamente da Satana e aveva perso la Sua riverenza per Dio, non riuscì a osservare le leggi e commise sempre più peccati; non c’era più alcuna offerta che potesse espiare completamente i loro peccati, e così l’umanità si trovò di fronte al pericolo di essere condannata e messa a morte da quelle leggi. Dio non sopportava di vedere l’umanità realizzata con le Sue stesse mani essere distrutta in questo modo, così Si è fatto carne ed è stato inchiodato alla croce per l’uomo, compiendo l’opera di redenzione e liberandolo dalle leggi. Da allora in poi, finché le persone pregavano, si confessavano e si pentivano nel nome del Signore, i loro peccati venivano perdonati, e non erano più soggette alla condanna e alla punizione delle leggi, né Dio le considerava peccatori, quindi coloro che vivevano in base alle leggi furono salvati. L’“essere salvato” qui si riferisce al non essere condannato dalle leggi.
Questa condivisione ci fa capire che, nell’Età della Legge, se le persone osservavano le leggi di Jahvé Dio, venivano salvate. Nell’Età della Grazia, se le persone si fidavano del Signore Gesù, confessavano i loro peccati e si pentivano davanti a Lui, venivano salvate allo stesso modo. Ma questo “essere salvato” significa solo che i nostri peccati sono assolti e che non saremo condannati o messi a morte dalle leggi; non significa, tuttavia, che stiamo seguendo la via di Dio e che ci siamo liberati di tutti i peccati, tanto meno significa che essendo stati salvati una volta, saremo sempre salvati. Il Signore Gesù non ha mai detto che tutti coloro che sono stati salvati e assolti possono entrare nel Regno celeste. Pensando a come crediamo nel Signore Gesù, a volte cambiamo i nostri comportamenti: possiamo essere tolleranti e pazienti verso gli altri, sacrificare e dare, e persino mettere da parte gli intralci secolari, sopportare le difficoltà e correre in giro ovunque dando tutti noi stessi; ma ciò che è innegabile è che noi commettiamo ancora peccati a dispetto di noi stessi, non pratichiamo la parola del Signore e dobbiamo ancora liberarci dalla schiavitù e dal controllo del peccato. Ad esempio, per essere ammirati dagli altri, parliamo spesso di come ci adoperiamo per il Signore prima di loro, esaltandoci e testimoniando noi stessi; per raggiungere i nostri scopi, spesso mentiamo involontariamente e inganniamo; per proteggere i nostri interessi, ci sottraiamo alle nostre responsabilità e diamo la colpa agli altri; per garantire le nostre posizioni, formiamo delle confessioni, escludendo e sopprimendo coloro che dissentono. Crediamo in Dio in apparenza, ma non abbiamo un posto per Dio nei nostri cuori, né cerchiamo la verità in ogni cosa; al contrario, adoriamo i pastori e gli anziani. Quando affrontiamo prove e tribolazioni, disastri naturali o provocati dall’uomo, incolpiamo Dio e Lo fraintendiamo, e talvolta possiamo persino tradirLo quando diventiamo passivi in una certa misura. Ci sono molti fratelli e sorelle che si comportano come la gente del mondo, che perseguono tendenze malvagie e si godono le gioie del peccato, ecc. Le persone come noi, coperte di sporcizia e corruzione, a prescindere da quante volte siano stati perdonati i nostri peccati, non sono qualificate per entrare nel sacro Regno di Dio. Questo perché la Bibbia dice: “Siate dunque santi, perché io son santo” (Levitico 11:45). “La santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore” (Ebrei 12:14). La sostanza di Dio è santa. Dio custodisce la porta del Regno dei Cieli. L’impuro e il corrotto non saranno autorizzati da Dio ad entrare nel Suo Regno, ma riceveranno la Sua giusta punizione per aver continuato a peccare. Proprio come dice la Bibbia: “Perché, se pecchiamo volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non resta più alcun sacrificio per i peccati; rimangono una terribile attesa del giudizio e l’ardor d’un fuoco che divorerà gli avversari” (Ebrei 10:26-27).
Come essere eternamente salvati ed entrare nel Regno dei Cieli
A questo punto, molti fratelli e sorelle potrebbero sentirsi confusi e diranno: “Il Signore Gesù è morto sulla croce per noi. Anche se pecchiamo ancora, i nostri peccati possono essere assolti attraverso il pentimento e la confessione al Signore, quindi perché non possiamo entrare nel Regno dei Cieli? Inoltre, il Signore ha promesso che ci rapirà nel Regno dei Cieli. Secondo la condivisione appena espressa, la promessa del Signore non verrà a nulla? Se non possiamo entrare nel Regno dei Cieli, allora l’opera del Signore non sarà invano?”. In realtà, non è così. Leggiamo un passaggio di parole da un sito web sul Vangelo.
“I peccati dell’uomo furono perdonati attraverso Dio incarnato, ma ciò non significa che egli non abbia alcun peccato dentro di sé. I peccati dell’uomo poterono essere perdonati attraverso il sacrificio per il peccato, ma l’uomo non è riuscito a risolvere il problema di come non peccare più e di come la sua natura peccaminosa possa essere rigettata completamente e trasformata. I peccati dell’uomo furono perdonati grazie all’opera della crocifissione di Dio, ma l’uomo continuò a vivere nella vecchia indole satanica corrotta. Egli, dunque, deve essere completamente salvato dall’indole satanica corrotta cosicché la sua natura peccaminosa venga rigettata completamente e non si sviluppi mai più, permettendo così di cambiare l’indole dell’uomo. Ciò richiede che egli comprenda il cammino della crescita nella vita, la via della vita e il modo di cambiare la propria indole. Impone anche che egli agisca in conformità a questo cammino cosicché l’indole dell’uomo possa cambiare gradualmente ed egli possa vivere sotto lo splendore della luce e fare tutte le cose in conformità alla volontà di Dio, rigettare l’indole satanica corrotta e liberarsi dall’influenza satanica delle tenebre, emergendo così pienamente dal peccato. Solo allora l’uomo riceverà la salvezza complete. […] Dopo che quella fase è giunta a compimento, dunque, c’è ancora l’opera del giudizio e del castigo. Questa fase rende l’uomo puro attraverso la parola per dargli un cammino da seguire. […] Questa fase è più significativa della precedente e anche più fruttuosa, perché ora è la parola a provvedere direttamente alla vita dell’uomo e a permettere che la sua indole sia completamente rinnovata; è una fase più accurata dell’opera” (“Il mistero dell’incarnazione (4)”).
Da queste parole possiamo capire che, durante l’Età della Grazia, il Signore Gesù ha compiuto l’opera di redenzione secondo i bisogni dell’umanità. Finché ci confessiamo e ci pentiamo davanti al Signore, allora i nostri peccati possono essere perdonati. Tuttavia, dopo la Sua opera di redenzione, non siamo ancora stati completamente salvati. Questo perché il Signore Gesù ci ha semplicemente redenti dai nostri peccati comportamentali, ma non ci ha riscattati della nostra natura peccaminosa che è profondamente radicata dentro di noi. Siamo ancora saldamente legati e controllati da essa, quindi viviamo una vita in cui pecchiamo di giorno e ci confessiamo di sera. Se vogliamo uscire dai legami e dalle restrizioni dei nostri peccati ed entrare nel Regno dei Cieli, dobbiamo liberarci della nostra corrotta natura ed essere purificati e cambiati. Per raggiungere tali risultati, dobbiamo accettare l’opera del Signore Gesù ritornato. La Bibbia dice: “Molte cose ho ancora da dirvi; ma non sono per ora alla vostra portata; ma quando sia venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annunzierà le cose a venire” (Giovanni 16:12-13). “E se uno ode le mie parole e non le osserva, io non lo giudico; perché io non son venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo. Chi mi respinge e non accetta le mie parole, ha chi lo giudica: la parola che ho annunziata è quella che lo giudicherà nell’ultimo giorno” (Giovanni 12:47-48). “Così anche Cristo, dopo essere stato offerto una volta sola, per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a quelli che l’aspettano per la loro salvezza” (Ebrei 9:28). Da questi versetti capiamo che quando il Signore ritornerà negli ultimi giorni, compierà un’altra fase della Sua opera, esprimendo la verità per giudicare e purificare l’uomo. Quando accettiamo l’opera di giudizio di Dio e la nostra natura peccaminosa viene pulita e cambiata, allora saremo completamente salvati da Dio.
Questa condivisione ci fa capire che il punto di vista secondo cui “poiché siamo stati redenti dal Signore Gesù, crediamo che una volta salvati, saremo sempre salvati” non è sostenibile. Solo dopo essere stati giudicati e purificati dall’opera di Dio negli ultimi giorni potremo essere eternamente salvati. Cari fratelli e sorelle, quale atteggiamento dovremmo tenere quando si tratta della salvezza di Dio negli ultimi giorni?