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Perché si dice che le due incarnazioni di Dio completano il significato dell’incarnazione?

Versetti biblici di riferimento:

“Così anche Cristo, dopo essere stato offerto una volta sola, per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a quelli che l’aspettano per la loro salvezza(Ebrei 9:28).

Parole di Dio attinenti:

La prima incarnazione era finalizzata a redimere l’uomo dal peccato, a redimerlo attraverso il corpo carnale di Gesù; in altre parole, Egli ha salvato l’uomo dalla croce, ma l’indole satanica corrotta ancora restava nell’uomo. La seconda incarnazione non deve più fungere da sacrificio per il peccato, ma deve invece essere volta a salvare completamente coloro che sono stati redenti dal peccato. Ciò avviene affinché coloro che sono stati perdonati possano essere liberati dai loro peccati e mondati completamente e, conseguendo un cambiamento della loro indole, possano liberarsi dall’influsso delle tenebre di Satana e ritornare davanti al trono di Dio. Solo in questo modo l’uomo può essere pienamente santificato. Dopo che è terminata l’Età della Legge, e a cominciare dall’Età della Grazia, Dio ha cominciato l’opera di salvezza che prosegue fino agli ultimi giorni, quando Egli, giudicando e castigando il genere umano per la sua insubordinazione, porterà definitivamente a compimento la purificazione dell’umanità. Solo allora Dio concluderà la Sua opera di salvezza e Si metterà a riposare. Nelle tre fasi dell’opera, pertanto, Dio Si è fatto carne solo due volte per svolgere Egli Stesso la Sua opera tra gli uomini. Questo perché solo una delle tre fasi dell’opera consiste nel guidare l’uomo nel condurre la propria vita, mentre le altre due consistono nell’opera di salvezza. Solo facendoSi carne Dio può vivere accanto all’uomo, sperimentare la sofferenza del mondo e vivere in un normale corpo fatto di carne. Solo in questo modo può fornire agli uomini la via concreta di cui hanno bisogno in quanto esseri del creato. È attraverso l’incarnazione di Dio che l’uomo riceve da Lui la piena salvezza, e non direttamente dal cielo in risposta alle sue preghiere poiché, essendo l’uomo fatto di carne, non ha modo di vedere lo Spirito di Dio, e tanto meno di avvicinarsi al Suo Spirito. L’unica cosa con cui l’uomo possa entrare in contatto è la carne incarnata di Dio, e solo in questo modo può comprendere tutte le vie e tutte le verità e ricevere la piena salvezza. La seconda incarnazione sarà sufficiente a mondare i peccati dell’uomo e purificarlo pienamente. Con la seconda incarnazione, dunque, verrà portata a termine in tutta la sua interezza l’opera di Dio nella carne e il significato della Sua incarnazione sarà reso completo. Da quel momento in poi l’opera di Dio nella carne sarà giunta al termine definitivo. Dopo la seconda incarnazione, Egli non Si farà più carne una terza volta per la Sua opera, poiché tutta la Sua gestione sarà giunta al termine. L’incarnazione degli ultimi giorni avrà pienamente guadagnato il Suo popolo eletto e negli ultimi giorni l’umanità sarà stata classificata in base alla sua natura. Egli non compirà più l’opera della salvezza né tornerà a farSi carne per operare in alcun modo.

Tratto da “Il mistero dell’incarnazione (4)” in “La Parola appare nella carne”

All’epoca in cui Gesù stava compiendo la Sua opera, l’uomo Lo conosceva ancora in modo vago e poco chiaro. L’uomo aveva sempre creduto che fosse il figlio di Davide e Lo aveva proclamato un grande profeta, il Signore benevolo che redime i peccati dell’umanità. Alcuni, grazie alla loro fede, erano stati guariti solo toccando l’orlo della Sua veste; i ciechi erano riusciti a vedere e persino i morti erano potuti resuscitare. Tuttavia, l’uomo non era in grado di scoprire l’indole satanica corrotta profondamente radicata dentro di sé e non sapeva nemmeno come spogliarsene. L’uomo ha ricevuto molta grazia, come la pace e la felicità della carne, il fatto che la fede di un membro portasse la benedizione a un’intera famiglia, la guarigione dalla malattia e così via. Il resto consisteva nelle sue buone azioni e nel suo aspetto devoto; chi riusciva a vivere sulla base di queste cose era considerato un credente accettabile. Solo i credenti di questo tipo potevano accedere al paradiso dopo la morte, ossia essere salvati. Nel corso della loro vita, però, questi uomini non hanno compreso affatto la via della vita. Non facevano altro che commettere peccati e poi confessarli seguendo un ciclo continuo, senza un percorso per cambiare la loro indole: tale era la condizione dell’uomo nell’Età della Grazia. L’uomo ha ricevuto la completa salvezza? No! Dopo che quella fase è giunta a compimento, dunque, restava ancora l’opera del giudizio e del castigo. Questa fase serve a rendere l’uomo puro attraverso la parola e a dargli così un cammino da seguire. Non sarebbe fruttuosa né significativa se proseguisse nella cacciata dei demoni, perché non riuscirebbe nell’intento di estirpare la natura peccaminosa dell’uomo e l’uomo si fermerebbe solo al perdono dei peccati. Attraverso il sacrificio offerto per il peccato, all’uomo sono stati perdonati i suoi peccati, poiché l’opera della crocifissione è già giunta al termine e Dio ha prevalso su Satana. Però, dal momento che l’indole corrotta dell’uomo rimane ancora dentro di lui, l’uomo può ancora peccare e resistere a Dio e Dio non ha guadagnato l’umanità. Ecco perché, in questa fase dell’opera, Dio usa la parola per svelare l’indole corrotta dell’uomo e fare in modo che egli pratichi in conformità al cammino giusto. Questa fase è più importante della precedente e anche più fruttuosa, perché ora è la parola a fornire direttamente la vita dell’uomo e a permettere che la sua indole sia completamente rinnovata; è una fase molto più approfondita dell’opera. Pertanto, l’incarnazione negli ultimi giorni ha completato il significato dell’incarnazione di Dio e ultimato il piano di gestione di Dio per la salvezza dell’uomo.

Tratto da “Il mistero dell’incarnazione (4)” in “La Parola appare nella carne”

Nella Sua prima incarnazione, Dio non portò a termine l’opera dell’incarnazione; concluse solamente la prima fase dell’opera che Dio doveva realizzare nella carne. Quindi, allo scopo di terminare l’opera di incarnazione, Dio è tornato un’altra volta nella carne, realizzandone tutta la normalità e realtà, vale a dire, rendendo la Parola di Dio manifesta in una carne del tutto comune e normale, portando a termine in tal modo l’opera che aveva lasciato incompleta nella carne. La seconda carne incarnata è fondamentalmente simile alla prima, ma è ancora più reale e normale rispetto a essa. Di conseguenza, la sofferenza che la seconda carne incarnata sopporta è maggiore rispetto a quella della prima, ma è una sofferenza che è conseguenza del Suo ministero nella carne, diversa dalla sofferenza dell’uomo corrotto. Ha anche origine dalla normalità e realtà della Sua carne. Dal momento che Egli svolge il Suo ministero in una carne del tutto normale e reale, la carne deve sopportare molte difficoltà. Più la carne è normale e reale, maggiormente Egli soffrirà nello svolgimento del Suo ministero. L’opera di Dio è espressa in una carne molto comune, che non è in alcun modo soprannaturale. Dal momento che la Sua carne è normale e deve anche farSi carico dell’opera di salvare l’uomo, Egli soffre in misura ancor maggiore di quanto non farebbe una carne soprannaturale: tutta questa sofferenza deriva dalla realtà e dalla normalità della Sua carne. Dalla sofferenza che le due carni incarnate hanno subito nel compimento del Loro ministero, è possibile vedere l’essenza della carne incarnata. Più la carne è normale, maggiore è il dolore che Egli deve subire nello svolgimento dell’opera; più la carne che intraprende l’opera è reale, maggiormente severe sono le nozioni che il popolo si forma e maggiori sono i rischi che è probabile Egli corra. Eppure, più la carne è reale, più essa possiede i bisogni e la completa ragione di un essere umano normale, maggiormente Egli è in grado di affrontare l’opera di Dio nella carne. È stata la carne di Gesù a essere inchiodata alla croce, la Sua carne che Egli ha ceduto come offerta per il peccato; fu tramite una carne dotata di normale umanità che Egli sconfisse Satana e salvò completamente l’uomo dalla croce. Ed è come carne completa che Dio nella Sua seconda incarnazione compie l’opera di conquista e sconfigge Satana. Solamente una carne del tutto normale e reale può compiere l’opera di conquista nella sua interezza e rendere una formidabile testimonianza. Vale a dire, la conquista dell’uomo è resa efficace attraverso la realtà e la normalità di Dio nella carne, non tramite miracoli e rivelazioni soprannaturali. Il ministero di questo Dio incarnato consiste nel parlare e in tal modo conquistare e perfezionare l’uomo; in altri termini, l’opera dello Spirito realizzata nella carne, il ministero della carne, è di parlare e in tal modo conquistare, svelare, perfezionare ed eliminare completamente l’uomo. E quindi, è nel lavoro di conquista che l’opera di Dio nella carne sarà portata a termine completamente. Il lavoro di redenzione iniziale era solo l’avvio dell’opera di incarnazione; la carne che compie il lavoro di conquista terminerà l’intera opera di incarnazione. Da un punto di vista del genere, uno è maschile e l’altro è femminile, completando così il significato dell’incarnazione di Dio e demolendo le convinzioni dell’uomo in merito a Dio: Dio può diventare sia uomo che donna e, in essenza, il Dio incarnato è privo di distinzioni di genere. Egli ha creato sia l’uomo che la donna e per Lui non vi è alcuna distinzione di genere. In questa fase dell’opera, Dio non compie segni e prodigi, in modo che l’opera raggiunga i propri risultati attraverso le parole. Il motivo di ciò, inoltre, è che l’opera di Dio incarnato questa volta non è la guarigione degli infermi e la cacciata dei demoni, ma la conquista dell’uomo tramite il parlare, vale a dire che la capacità innata posseduta da questa carne incarnata di Dio è di pronunciare parole e di conquistare l’uomo, non di guarire gli infermi e scacciare i demoni. La Sua opera nella normale umanità non è di compiere miracoli, né di guarire gli infermi e scacciare i demoni, ma di parlare e quindi la seconda carne incarnata sembra alle persone molto più normale rispetto alla prima. Gli individui vedono che l’incarnazione di Dio non è una menzogna, ma questo Dio incarnato è diverso rispetto a Gesù incarnato e, sebbene rappresentino entrambi Dio incarnato, non sono del tutto identici. Gesù possedeva la normale umanità, l’umanità ordinaria, ma Egli era accompagnato da molti segni e prodigi. In questo Dio incarnato gli occhi umani non vedranno alcun segno o prodigio, né la guarigione degli infermi né la cacciata dei demoni, né il camminare sull’acqua, né il digiuno di quaranta giorni. Egli non compie la stessa opera che svolse Gesù, non perché la Sua carne sia fondamentalmente in qualche modo diversa da quella di Gesù, ma perché guarire gli infermi e scacciare i demoni non è il Suo ministero. Egli non demolisce la Sua opera e non la sconvolge. Dal momento che conquista l’uomo tramite le Sue parole reali, non ha bisogno di assoggettarlo con miracoli e, quindi, questa fase rappresenta il completamento dell’opera di incarnazione.

Tratto da “L’essenza della carne abitata da Dio” in “La Parola appare nella carne”

Perché dico che il significato dell’incarnazione non era compiuto nell’opera di Gesù? Perché la Parola non era diventata del tutto carne. Ciò che fece Gesù era solamente una parte dell’opera di Dio nella carne; Egli svolse soltanto il lavoro di redenzione e non l’opera di guadagnare completamente l’uomo. Per questo scopo Dio Si è fatto carne un’altra volta negli ultimi giorni. Anche questa fase dell’opera è svolta in una carne comune, compiuta da un essere umano del tutto normale, la cui umanità non è in alcun modo trascendente. In altri termini, Dio è diventato un essere umano completo ed è una persona la cui identità è quella di Dio, un essere umano completo, una carne completa, Qualcuno che sta compiendo l’opera. All’occhio umano, è solamente una carne in alcun modo trascendente, una persona assolutamente comune che può parlare la lingua del cielo, che non mostra alcun segno miracoloso, che non compie miracoli, né tantomeno rivela la verità nascosta in merito alla religione in grandi sale di riunione. L’opera della seconda carne incarnata sembra alle persone completamente diversa rispetto a quella della prima, a tal punto che le due non paiono avere nulla in comune e, questa volta, non è visibile niente della prima opera. Sebbene l’opera della seconda carne incarnata sia diversa da quella della prima, ciò non prova che la Loro fonte non sia la stessa. Se la Loro fonte sia la stessa dipende dalla natura dell’opera svolta dalle carni e non dai Loro involucri esteriori. Nel corso delle tre fasi della Sua opera, Dio è stato incarnato due volte e, in entrambi i casi, l’opera di Dio incarnato introduce una nuova era, dà inizio a una nuova opera; le incarnazioni si completano a vicenda. Per gli occhi umani è impossibile riconoscere che le due carni, in realtà, provengono dalla stessa fonte. Naturalmente, ciò va al di là della capacità dell’occhio umano o della mente umana. Ma nella Loro essenza sono uguali, perché la Loro opera ha origine dallo stesso Spirito. Se le due carni incarnate abbiano origine dalla stessa fonte non può essere giudicato dall’era e dal luogo in cui sono nate o da altri simili elementi, ma dall’opera divina da Esse espressa. La seconda carne incarnata non compie nessuna delle opere che ha svolto Gesù, perché l’opera di Dio non rispetta le convenzioni, ma apre ogni volta un nuovo sentiero. La seconda carne incarnata non ambisce ad approfondire o a consolidare l’impressione della prima carne nelle menti degli individui, ma a completarla e perfezionarla, per accrescere la conoscenza degli uomini in merito a Dio, per spezzare tutte le regole che sono presenti nei loro cuori e per spazzare via le immagini ingannevoli di Dio nei loro cuori. Si potrebbe dire che nessuna singola fase dell’opera di Dio può dare all’uomo una completa conoscenza di Dio; ognuna fornisce solo una parte, non la totalità. Sebbene Egli abbia espresso la Sua indole pienamente, a causa delle capacità di comprensione limitate dell’uomo, la sua conoscenza di Dio resta ancora incompleta. È impossibile, tramite il linguaggio umano, trasmettere la totalità dell’indole di Dio; quanto ancor meno può una sola fase della Sua opera esprimere pienamente Dio? Egli opera nella carne protetto dalla Sua normale umanità ed è possibile conoscerLo soltanto tramite le espressioni della Sua divinità, non attraverso il Suo involucro corporeo. Dio viene nella carne per consentire all’uomo di conoscerLo tramite la Sua molteplice opera, e non esistono due fasi della Sua opera che siano identiche. Solamente in questo modo, l’uomo può possedere una piena conoscenza dell’opera di Dio nella carne, non limitata a un unico aspetto.

Tratto da “L’essenza della carne abitata da Dio” in “La Parola appare nella carne”

La fase dell’opera compiuta da Gesù realizzava solo la sostanza dell’affermazione “la Parola era con Dio”: la verità di Dio era con Dio, e lo Spirito di Dio era con la carne ed era inseparabile dalla carne. Vale a dire, la carne di Dio incarnato era con lo Spirito di Dio, e ciò è la prova più grande che Gesù incarnato è stato la prima incarnazione di Dio. Questa fase dell’opera realizza esattamente il significato interiore di “La Parola Si è fatta carne”, ha conferito un significato più profondo a “la Parola era con Dio, e la Parola era Dio” e ti permette di credere fermamente alle parole “Nel principio era la Parola”. Vale a dire che, al momento della creazione Dio possedeva le parole, le Sue parole erano con Lui e inseparabili da Lui e, nell’età finale, Egli rende persino più chiaro il potere e l’autorità delle Sue parole, e permette all’uomo di vedere tutte le Sue vie, di sentire tutte le Sue parole. Tale è l’opera dell’età finale. Devi arrivare a comprendere queste cose fino in fondo. Non è questione di conoscere la carne, ma di come tu comprendi la carne e la Parola. Questa è la testimonianza che devi rendere, ciò che tutti devono sapere. Poiché questa è l’opera della seconda incarnazione e l’ultima volta che Dio Si fa carne, essa completa pienamente il significato dell’incarnazione, prosegue e svolge fino in fondo tutta l’opera di Dio nella carne e porta a conclusione l’era di Dio nella carne.

Tratto da “Pratica (4)” in “La Parola appare nella carne”

Durante l’Età del Regno, Dio incarnato parla per conquistare tutti coloro che credono in Lui. Ecco “la Parola che appare nella carne”; Dio è venuto negli ultimi giorni per compiere quest’opera, vale a dire che è venuto per realizzare il vero significato della Parola che appare nella carne. Egli proferisce solo parole, e di rado si manifestano dei fatti. Questa è l’essenza stessa della Parola che appare nella carne, e quando Dio incarnato rivela le Sue parole, ecco appare la Parola nella carne, ed è la Parola che si incarna. “Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio, e la Parola è stata fatta carne”. Ecco (l’opera della Parola appare nella carne) l’opera che Dio compirà negli ultimi giorni, ed è il capitolo finale di tutto il Suo piano di gestione. Dio deve dunque venire sulla terra e manifestare le Sue parole in carne. Ciò che viene realizzato oggi, ciò che lo sarà in futuro, ciò che sarà compiuto da Dio, il destino finale dell’uomo, quelli che saranno salvati, quelli che saranno annientati e così via: quest’opera che dovrebbe essere compiuta alla fine è stata tutta rivelata in modo chiaro e mira tutta a realizzare il vero significato della Parola che appare nella carne. I decreti amministrativi e la costituzione che erano stati emanati in precedenza, quelli che saranno annullati e quelli che entreranno nel riposo: queste parole devono tutte essere adempiute. Ecco l’opera compiuta da Dio incarnato soprattutto negli ultimi giorni. Egli fa comprendere alle persone quale posto occuperanno i predestinati da Dio e quale posto occuperanno quelli non predestinati da Lui, come saranno classificati il Suo popolo e i Suoi figli, che cosa accadrà a Israele, che cosa accadrà in Egitto: in futuro sarà adempiuta ognuna di queste parole. Le fasi dell’opera divina stanno accelerando. Dio usa la parola come mezzo per rivelare all’uomo ciò che va fatto in ogni epoca, ciò che deve essere fatto da Dio incarnato negli ultimi giorni, unitamente al ministero che Egli deve compiere, e queste parole servono tutte per portare a termine il significato reale della Parola che appare nella carne.

Tratto da “Tutto viene compiuto dalla parola di Dio” in “La Parola appare nella carne”

Le due incarnazioni completano il significato dell’incarnazione

(Capitolo selezionato della parola di Dio)

Ogni fase dell’opera realizzata da Dio ha un proprio significato pratico. A quel tempo, quando Gesù venne, era un maschio, ma, quando Dio è venuto questa volta, è una femmina. Da ciò, puoi comprendere che Dio ha creato sia il maschio che la femmina a motivo della Sua opera e che per Lui non c’è distinzione di genere. Quando il Suo Spirito viene, può assumere qualsiasi forma nella carne Egli voglia, e quella carne può rappresentarLo. Che sia maschio o femmina, può rappresentare Dio purché sia la Sua incarnazione. Se Gesù, alla Sua venuta, fosse apparso in una forma femminile – in altre parole, se dallo Spirito Santo fosse stata concepita una bambina, e non un bambino – quella fase dell’opera sarebbe stata comunque completata. Se fosse stato così, la fase attuale dell’opera sarebbe stata invece completata da un maschio, ma l’opera sarebbe stata completata lo stesso. L’opera realizzata in ciascuna delle due fasi è egualmente significativa; nessuna delle due viene ripetuta, né è in conflitto con l’altra. Nel compiere la Sua opera all’epoca, Gesù fu chiamato il Figlio unigenito, e “Figlio” implica il genere maschile. Allora perché il Figlio unigenito non è menzionato in questa fase? Perché i requisiti dell’opera hanno richiesto un cambiamento di genere rispetto a quello di Gesù. Con Dio non c’è distinzione di genere. Egli svolge la Sua opera come desidera e, nel compierla, non è soggetto ad alcuna limitazione, anzi è segnatamente libero. Tuttavia, ogni fase dell’opera ha un proprio significato pratico. Dio Si è incarnato due volte ed è ovvio che la Sua incarnazione negli ultimi giorni è l’ultima. Egli è venuto per rivelare tutte le Sue azioni. Se in questa fase non Si facesse carne al fine di compiere personalmente l’opera perché l’uomo ne renda testimonianza, l’uomo rimarrebbe per sempre ancorato alla nozione che Dio è soltanto maschio, non femmina. Prima di questo, tutta l’umanità credeva che Dio potesse essere soltanto maschio e che una femmina non potesse essere chiamata Dio, perché l’intera umanità riteneva che l’uomo avesse autorità sulla donna. Pensava che nessuna donna potesse assumere l’autorità, ma che solo l’uomo potesse farlo. Inoltre, arrivava ad affermare che l’uomo fosse il capo della donna e che quest’ultima dovesse obbedire all’uomo e non potesse superarlo. In passato, quando è stato affermato che l’uomo era il capo della donna, ciò era rivolto ad Adamo ed Eva che erano stati sedotti dal serpente, e non all’uomo e alla donna come erano stati creati da Jahvè in origine. Naturalmente, una donna deve obbedire e amare suo marito, e un marito deve imparare a sfamare e sostenere la famiglia. Queste sono le leggi e i decreti stabiliti da Jahvè ai quali l’umanità deve attenersi nella vita sulla terra. Jahvè disse alla donna: “I tuoi desideri si volgeranno verso tuo marito ed egli dominerà su di te”. Egli parlò in tal modo al solo scopo che l’umanità (cioè sia l’uomo che la donna) potesse condurre un’esistenza normale sotto il dominio di Jahvè, e solo affinché le vite degli esseri umani potessero avere una struttura e mantenere un giusto ordine. Di conseguenza, Jahvè stabilì regole adeguate su come l’uomo e la donna dovessero comportarsi, ma questo fu soltanto riguardo a tutti gli esseri creati che vivono sulla terra e non aveva alcuna relazione con l’incarnazione di Dio. Come potrebbe Dio essere uguale alla Sua creazione? Le Sue parole erano rivolte unicamente all’umanità della Sua creazione; fu per consentire al genere umano di vivere un’esistenza normale che Egli stabilì regole per l’uomo e per la donna. All’inizio, quando Jahvè creò l’umanità, fece due tipi di essere umano, sia il maschio che la femmina; pertanto c’è la divisione tra maschio e femmina nei Suoi corpi incarnati. Egli non stabilì la Sua opera basandosi sulle parole rivolte ad Adamo ed Eva. Le due volte che Dio Si è incarnato sono state determinate interamente in base al Suo pensiero al tempo in cui creò il genere umano; in altre parole, ha completato l’opera delle Sue due incarnazioni avendo come riferimento il maschio e la femmina prima che fossero corrotti. Se l’umanità prendesse le parole rivolte da Jahvè ad Adamo ed Eva, che erano stati sedotti dal serpente, e le applicasse all’opera dell’incarnazione di Dio, Gesù non dovrebbe anch’Egli amare Sua moglie come previsto? In questo modo, Dio sarebbe ancora Dio? Stando così le cose, Egli sarebbe ancora in grado di completare la Sua opera? Se per il corpo di Dio incarnato fosse sbagliato essere femminile, non sarebbe stato un errore di enormi proporzioni anche il fatto che Dio abbia creato la donna? Se l’uomo crede ancora che sarebbe sbagliato per Dio incarnarSi come femmina, allora Gesù, che non Si è sposato e quindi non ha potuto amare Sua moglie, non sarebbe altrettanto in errore quanto l’attuale incarnazione? Poiché usi le parole che Jahvè rivolse a Eva per valutare la verità dell’odierna incarnazione di Dio, allora devi usare le parole che Jahvè rivolse ad Adamo per giudicare il Signore Gesù che Si fece carne nell’Età della Grazia. Queste due domande non hanno lo stesso significato? Dato che giudichi il Signore Gesù riferendoti al maschio che non era stato sedotto dal serpente, non puoi giudicare la verità dell’incarnazione odierna riferendoti alla femmina che era stata sedotta dal serpente. Non sarebbe giusto! Se ti formassi un’opinione simile, questo proverebbe che hai perso il lume della ragione. Quando Jahvè Si è incarnato per due volte, il genere della Sua carne faceva riferimento al maschio e alla femmina che non erano stati sedotti dal serpente; è stato in base al maschio e alla femmina che non erano stati sedotti dal serpente che Egli Si è fatto per due volte carne. Non pensare che la mascolinità di Gesù fosse la stessa di quella di Adamo che fu sedotto dal serpente. Non c’è alcuna relazione tra i due, e sono due maschi di diversa natura. Di certo non può essere che la mascolinità di Gesù dimostri che Egli sia solo il capo di tutte le donne ma non di tutti gli uomini. Egli non è forse il Re di tutti i Giudei (sia uomini che donne)? Egli è Dio Stesso, il capo non solo della donna ma anche dell’uomo. È il Signore di tutte le creature e il capo di tutte le creature. Come potresti considerare la mascolinità di Gesù come simbolo dell’essere capo della donna? Non sarebbe forse una bestemmia? Gesù è un maschio che non è stato corrotto. È Dio; è Cristo; è il Signore. Come potrebbe essere un maschio come Adamo, che era stato corrotto? Gesù è la carne di cui Si è vestito il santissimo Spirito di Dio. Come potresti affermare che Egli sia un Dio che possiede la mascolinità di Adamo? In tal caso, l’opera di Dio non sarebbe forse stata tutta sbagliata? Jahvè sarebbe stato forse in grado di attribuire a Gesù la mascolinità di Adamo che era stato sedotto dal serpente? L’incarnazione odierna non è forse un altro esempio dell’opera di Dio incarnato, diversa da Gesù nel genere, ma uguale a Lui nella natura? Osi ancora dire che Dio incarnato non potrebbe essere femmina, poiché la donna fu la prima a essere sedotta dal serpente? Osi ancora dire che, visto che la donna è la più impura ed è la fonte della corruzione dell’umanità, Dio non potrebbe affatto incarnarSi in un corpo femminile? Osi insistere nel dire che “la donna deve obbedire sempre all’uomo e non potrà mai manifestare o rappresentare direttamente Dio”? Non lo hai capito in passato, ma ora puoi forse continuare a bestemmiare l’opera di Dio, in particolare l’incarnazione di Dio? Se non sei in grado di capire questo con assoluta chiarezza, è meglio che tieni a freno la lingua per evitare che la tua stoltezza e la tua ignoranza siano rivelate, e la tua turpitudine messa a nudo. Non pensare di capire tutto. Ti dico che tutto ciò che hai visto e sperimentato è insufficiente perché tu possa comprendere anche solo la millesima parte del Mio piano di gestione. Allora perché ti comporti in modo così altezzoso? Quel poco di talento e di conoscenza che hai sono insufficienti perché Gesù li usi anche solo per un secondo della Sua opera! Quanta esperienza hai realmente? Quello che hai visto e tutto ciò che hai sentito nel corso della tua vita e quello che hai immaginato è inferiore all’opera che Io compio in un attimo! Faresti meglio a non cercare il pelo nell’uovo e a non avere da ridire. Per quanto tu possa essere arrogante, sei solo una creatura più insignificante di una formica! Tutto quel che contiene la tua pancia è inferiore a ciò che una formica porta nella sua! Non credere, solo perché hai acquisito un po’ di esperienza e anzianità, che questo ti autorizzi a usare parole grosse e gesticolare vistosamente. La tua esperienza e la tua anzianità non sono forse un prodotto delle parole che ho pronunciato? Credi di averle ricevute in cambio del tuo lavoro e della tua fatica? Oggi vedi che Mi sono fatto carne e solo per questo motivo sei pieno di concetti così preziosi, dai quali hai racimolato innumerevoli nozioni. Se non fosse per la Mia incarnazione, anche se possedessi talenti straordinari, non avresti così tanti concetti; e non è forse da questi che provengono le tue nozioni? Se Gesù non Si fosse incarnato quella prima volta, saresti mai venuto a conoscenza dell’incarnazione? Non è forse perché la prima incarnazione ti ha fornito conoscenza che hai l’impudenza di provare a giudicare la seconda? Perché ne fai oggetto di studio anziché essere un seguace obbediente? Dopo il tuo ingresso in questa corrente e il tuo arrivo di fronte a Dio incarnato, Egli ti permetterebbe forse di farne uno studio? Va bene che studi la storia della tua famiglia, ma, se provi a studiare “la storia della famiglia” di Dio, il Dio di oggi ti permetterebbe forse di condurre uno studio del genere? Non sei forse cieco? Non stai forse attirando disprezzo su di te?

Se l’opera di Gesù fosse stata compiuta senza dover essere completata dall’opera in questa fase degli ultimi giorni, l’uomo resterebbe per sempre aggrappato alla nozione che solo Gesù è l’unigenito Figlio di Dio, vale a dire che Dio ha un solo figlio, e che chiunque giunga successivamente con un altro nome non sarebbe l’unigenito Figlio di Dio, men che meno Dio Stesso. L’uomo crede che chiunque funga da sacrificio per i peccati o assuma il potere per conto di Dio e redima tutta l’umanità sia l’unigenito Figlio di Dio. Alcuni ritengono che, purché Colui che viene sia un maschio, Egli possa essere considerato il Figlio unigenito di Dio e Suo rappresentante, e c’è persino chi afferma che Gesù sia il figlio di Jahvè, il Suo Figlio unigenito. Non è forse una nozione dell’uomo estremamente pretenziosa? Per quanto riguarda Dio, se questa fase dell’opera non fosse stata compiuta nell’ultima età, un’ombra oscura sarebbe calata sull’intera umanità. Se fosse stato così, l’uomo si riterrebbe superiore alla donna, e le donne non sarebbero mai in grado di camminare a testa alta, e poi nemmeno una donna sarebbe in grado di essere salvata. La gente crede sempre che Dio sia un maschio, e per di più che Egli abbia sempre disprezzato la donna e che non le concederebbe la salvezza. In tal caso, non sarebbe forse vero che tutte le donne, che sono state create da Jahvè e che sono state anch’esse corrotte, non avrebbero mai la possibilità di essere salvate? Allora non sarebbe forse stato inutile, per Jahvè, aver creato la donna, vale a dire aver creato Eva? E la donna non perirebbe forse per l’eternità? Per tale ragione, deve essere intrapresa la fase dell’opera negli ultimi giorni al fine di salvare l’intera l’umanità; non solo la donna. Se qualcuno dovesse pensare che Dio Si sia dovuto fare carne in una forma femminile unicamente al fine di salvare la donna, allora tale persona sarebbe davvero sciocca!

L’opera che si sta realizzando in questo momento ha proseguito quella dell’Età della Grazia; cioè, l’opera secondo l’intero piano di gestione di seimila anni è andata avanti. Nonostante l’Età della Grazia si sia conclusa, l’opera di Dio è progredita ulteriormente. Perché ripeto in continuazione che questa fase dell’opera si fonda sull’Età della Grazia e sull’Età della Legge? Ciò significa che l’opera di oggi è una continuazione dell’opera compiuta nell’Età della Grazia e un avanzamento rispetto a quella svolta nell’Età della Legge. Le tre fasi sono strettamente connesse e ogni anello della catena è saldamente unito all’altro. Perché aggiungo che questa fase dell’opera si basa su quello che è stato fatto da Gesù? Supponendo che questa fase non si fondi sull’opera compiuta da Gesù, in essa dovrebbe aver luogo un’altra crocifissione, e l’opera di redenzione della fase precedente dovrebbe compiersi di nuovo. Ciò non avrebbe senso. Dunque, non è che l’opera sia completamente terminata, ma è l’età che è andata avanti e il livello dell’opera che è stato innalzato. Si potrebbe dire che questa fase dell’opera si basi sul fondamento dell’Età della Legge e sulla roccia dell’opera di Gesù. L’opera si sviluppa gradualmente e questa fase non rappresenta un nuovo inizio. Soltanto la combinazione delle tre fasi dell’opera può essere considerata il piano di gestione di seimila anni. L’opera in questa fase si realizza sul fondamento dell’opera dell’Età della Grazia. Se queste due fasi di lavoro fossero indipendenti, perché la crocefissione non viene ripetuta in questa fase? Perché non porto i peccati dell’uomo, ma invece vengo a giudicare e castigare direttamente l’uomo? Se la Mia opera di giudicare e castigare l’uomo e la Mia attuale venuta non a mezzo della concezione da parte dello Spirito Santo non facesse seguito alla crocifissione, allora non sarei qualificato per giudicare e castigare l’uomo. È proprio perché sono uno con Gesù che vengo direttamente a castigare e a giudicare l’uomo. L’opera in questa fase si basa interamente sul lavoro svolto nella fase precedente. Ecco perché soltanto un’opera di questo tipo può portare l’uomo gradualmente alla salvezza. Gesù e Io veniamo da un unico Spirito. Sebbene non siamo legati nella carne, i Nostri Spiriti sono una cosa sola; anche se il contenuto di ciò che facciamo e l’opera che intraprendiamo non siano gli stessi, siamo simili nell’essenza; le Nostre carni assumono forme diverse, ma questo è dovuto al cambiamento di epoca e alle diverse necessità della Nostra opera; i Nostri ministeri non sono simili, perciò l’opera che realizziamo e l’indole che riveliamo all’uomo sono anch’esse diverse. Ecco perché ciò che l’uomo vede e capisce oggi è diverso dal passato; è così per via del cambiamento di epoca. Malgrado siano differenti nel genere e nella forma della Loro carne e non siano nati nella stessa famiglia, tantomeno nello stesso periodo, i Loro Spiriti sono nondimeno una cosa sola. Nonostante le Loro carni non condividano il sangue né una parentela fisica di qualsiasi tipo, non si può negare che siano l’incarnazione di Dio in due periodi di tempo diversi. Che Essi siano i corpi incarnati di Dio è una verità inconfutabile, sebbene non appartengano alla stessa linea di discendenza e non condividano un linguaggio umano comune (uno era un uomo che parlava la lingua degli Ebrei e l’altra è una donna che parla esclusivamente cinese). È per queste ragioni che hanno vissuto in paesi diversi, e anche in periodi diversi, per compiere l’opera che ognuno di Essi era tenuto a svolgere. Nonostante siano lo stesso Spirito e abbiano la stessa essenza, non c’è affatto alcuna indubbia somiglianza nella forma esteriore delle Loro carni. Tutto quel che condividono è la stessa umanità, ma per quanto concerne l’aspetto esteriore della Loro carne e le circostanze della Loro nascita, non si somigliano. Queste cose non influiscono sulle rispettive opere o sulla conoscenza che l’uomo ha di Loro, dato che, in ultima analisi, sono lo stesso Spirito e nessuno può dividerLi. Nonostante non abbiano legami di sangue, tutto il Loro essere è controllato dal Loro Spirito, che assegna Loro opere diverse in periodi diversi, e le Loro carni a diverse linee di discendenza. Lo Spirito di Jahvè non è il padre dello Spirito di Gesù, e lo Spirito di Gesù non è il figlio dello Spirito di Jahvè: sono un unico Spirito. Proprio come il Dio incarnato di oggi e Gesù. Benché non abbiano legami di sangue, sono una cosa sola perché lo sono i Loro Spiriti. Dio può compiere l’opera di misericordia e di benevolenza, così come quella del giusto giudizio e del castigo dell’uomo, nonché invocare maledizioni su di lui; alla fine, può compiere l’opera di distruggere il mondo e punire i malvagi. Non fa tutto questo Egli Stesso? Non è questa l’onnipotenza di Dio? È stato in grado sia di promulgare leggi per l’uomo che di imporgli dei comandamenti, e anche di condurre i primi Israeliti a vivere la loro vita sulla terra e guidarli a costruire il tempio e gli altari, tenendo tutti gli Israeliti sotto il Suo dominio. AvvalendoSi della Sua autorità, ha vissuto sulla terra con il popolo di Israele per duemila anni. Gli Israeliti non osavano ribellarsi a Lui; tutti temevano Jahvè e osservavano i Suoi comandamenti. Questa è stata l’opera che fu compiuta avvalendoSi della Sua autorità e della Sua onnipotenza. Poi, durante l’Età della Grazia, Gesù è venuto a redimere l’intera umanità caduta nel peccato (e non solo gli Israeliti). Ha mostrato misericordia e benevolenza per l’uomo. Il Gesù che l’uomo ha visto nell’Età della Grazia era pieno di benevolenza e sempre amorevole verso l’uomo, poiché era venuto a salvare l’umanità dal peccato. Ha saputo perdonare le colpe degli uomini fino a quando la Sua crocefissione ha redento completamente l’umanità dal peccato. Durante questo periodo, Dio Si è manifestato all’uomo nella misericordia e nella benevolenza, cioè Si è immolato in sacrificio per l’uomo ed è stato crocifisso per i peccati dell’umanità in modo che potessero essere perdonati per sempre. Era compassionevole, misericordioso, paziente e amorevole. E tutti coloro che hanno seguito Gesù nell’Età della Grazia hanno cercato allo stesso modo di essere tolleranti e amorevoli in tutte le cose. Sono stati pazienti e non hanno mai reagito malgrado le percosse, le maledizioni o la lapidazione. Ma durante la fase finale le cose non possono più andare così. Anche se il Loro Spirito era lo stesso, l’opera di Gesù e quella di Jahvè non coincidevano del tutto. L’opera di Jahvè non era intesa a concludere l’età, bensì l’ha guidata, introducendo alla vita dell’umanità sulla terra, mentre l’opera attuale consiste nel conquistare coloro che nelle nazioni dei Gentili sono stati profondamente corrotti, e nel guidare non solo gli eletti di Dio in Cina, ma l’intero universo e tutta l’umanità. Ti potrà sembrare che quest’opera venga svolta soltanto in Cina, ma in realtà ha già cominciato a espandersi all’estero. Come mai gli stranieri ricercano ripetutamente la vera via? Perché lo Spirito Si è già messo al lavoro, e le parole che vengono pronunciate ora sono rivolte alle persone in tutto l’universo. Con questo, metà dell’opera è già in svolgimento. Dalla creazione del mondo fino a oggi, lo Spirito di Dio ha messo in moto questa grande opera, e ha inoltre compiuto un’opera diversa in età diverse e in diverse nazioni. La gente di ogni età assiste a una Sua diversa indole, che viene rivelata naturalmente attraverso la diversa opera che Egli compie. Egli è Dio, pieno di misericordia e di benevolenza; Si è sacrificato per il peccato dell’uomo ed è il pastore che lo guida; ma è anche giudizio, castigo e maledizione per l’uomo. Ha saputo guidarlo nella vita sulla terra per duemila anni e anche redimere l’umanità corrotta dal peccato. Oggi, è anche in grado di conquistare l’umanità, che non Lo conosce, e assoggettarla al Suo dominio, in modo che tutti si sottomettano pienamente a Lui. Alla fine, Egli brucerà tutto ciò che è impuro e ingiusto negli uomini in tutto l’universo, per mostrare loro che Egli non è solo un Dio misericordioso e benevolo, non solo un Dio di saggezza e di meraviglia o un Dio di santità, ma, ancora di più, un Dio che giudica l’uomo. Per i malvagi dell’umanità, Egli è il fuoco, il giudizio e la punizione; per coloro che devono essere resi perfetti, Egli è la tribolazione, il raffinamento e la prova, così come è il conforto, il sostegno, il nutrimento delle parole, il trattamento e la potatura. E per coloro che vengono eliminati, è la punizione e anche la retribuzione. DimMi, Dio non è onnipotente? Può compiere qualsiasi opera, non solo essere crocefisso come immaginavi tu. Hai una scarsa opinione di Dio! Credi che tutto ciò che Egli possa fare sia redimere l’intera umanità con la Sua crocefissione e basta? E dopo questo, tu Lo seguirai su nel cielo per mangiare del frutto dell’albero della vita e bere dal fiume della vita?… Potrebbe essere così semplice? DimMi, che cosa hai realizzato? Hai la vita di Gesù? Sei stato davvero redento da Lui, ma la crocefissione è stata opera di Gesù Stesso. Quale dovere hai compiuto come essere umano? Hai soltanto una devozione apparente ma non comprendi la Sua via. È così che Lo rendi manifesto? Se non hai conseguito la vita di Dio o visto la Sua giusta indole nella sua interezza, allora non puoi sostenere di avere la vita e non sei degno di varcare la soglia del Regno del Cielo.

Dio non è solo uno Spirito, può anche farSi carne; inoltre, Egli è un corpo di gloria. Anche se non Lo avete visto, Gesù è stato testimoniato dagli Israeliti, cioè dagli Ebrei dell’epoca. Inizialmente era un corpo di carne, ma dopo la crocefissione Si è trasformato in corpo di gloria. Egli è lo Spirito onnicomprensivo e può compiere la Sua opera in ogni luogo. Può essere Jahvè, Gesù o il Messia; alla fine, può anche diventare Dio Onnipotente. Egli è giustizia, giudizio e castigo; è maledizione e collera, ma anche misericordia e benevolenza. Tutta l’opera che ha compiuto è in grado di rappresentarLo. Che tipo di Dio credi che Egli sia? Non sei in grado di spiegarlo. E se davvero non sei in grado di spiegarlo non dovresti trarre alcuna conclusione riguardo a Dio. Non trarre la conclusione che Dio sia per sempre un Dio di misericordia e di benevolenza, solo perché ha completato l’opera della redenzione in una volta. Puoi essere sicuro che Egli sia soltanto un Dio misericordioso e amorevole? Se non è altro che questo, perché porterà a termine l’età negli ultimi giorni? Perché intende mandare così tanti disastri? Secondo i concetti e il modo di pensare della gente, Dio dovrebbe essere misericordioso e amorevole sino alla fine, in modo che ogni singolo essere umano possa essere salvato. Ma perché allora, negli ultimi giorni, Egli manda disastri così grandi come terremoti, pestilenze e carestie per distruggere questa umanità malvagia che Lo considera un nemico? Perché permette che l’uomo soffra a causa di queste disgrazie? Quanto al tipo che Dio sia, nessuno tra voi osa dirlo, e nessuno è in grado di spiegarlo. Sei sicuro che Egli sia lo Spirito? Osi dire che Egli non è altro che la carne di Gesù? E osi dire che Egli è un Dio che sarà perennemente crocefisso per il bene dell’uomo?

da “La Parola appare nella carne”

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