Efesini 5:33 – Letture del giorno – il 30 maggio 2019
Ma d’altronde, anche fra voi, ciascuno individualmente così ami sua moglie, come ama se stesso; e altresì la moglie rispetti il marito.
Efesini 5:33
Riflessioni sul versetto di oggi…
Gli sposi dovrebbero amarsi e rispettarsi a vicenda. Tuttavia, il tasso di divorzi è aumentato negli ultimi anni. Il modo in cui andare reciprocamente d’accordo è diventato causa di forti mal di testa in ogni coppia. Una mia amica, poco dopo essersi sposata, litigava spesso con suo marito. A dir la verità, dovrebbe sopportarlo e lasciare che il passato sia passato, ma la rabbia le va alla testa e litigano di continuo. Sono molte le famiglie disturbate dallo stesso problema. Litigare non solo ferisce i sentimenti delle coppie, ma infligge sofferenza ai loro familiari. Allora, come dovrebbero porsi in relazione le coppie?
In primo luogo, dovremmo imparare a riflettere su noi stessi e a scoprire i nostri problemi.
La parola di Dio dice: “Umanità crudele e brutale! La cospirazione e l’intrigo, la contesa con l’altro, la corsa alla reputazione e alla ricchezza, l’eccidio reciproco, quando avranno mai fine? Dio ha detto centinaia di migliaia di parole, ma nessuno è diventato ragionevole. Gli uomini agiscono per il bene delle loro famiglie, dei figli e delle figlie, per la carriera, per le prospettive, per la posizione, per la vanità e per il denaro, per amore dei vestiti, per il cibo e per le cose della carne… Quanti non agiscono per il bene dei loro interessi? Quanti non opprimono e discriminano gli altri per mantenere la propria posizione?”.
La parola di Dio ha rivelato la verità: dopo essere stati corrotti da Satana, siamo completamente dominati da un’indole di arroganza e non vogliamo danneggiare i nostri interessi, per cui continuiamo a litigare e nessuno è disposto a cedere. Se giungiamo a conoscerci, allora mettiamo da parte noi stessi e, quando si presentano i problemi, impariamo ad ascoltare le opinioni altrui.
In secondo luogo, in una coppia bisognerebbe imparare ad aprirsi reciprocamente.
La parola di Dio dice: “Dopo aver vissuto insieme per diversi anni, marito e moglie si saranno abituati l’uno all’altro e alcune volte si saranno scontrati. Ma se possedete entrambi una normale umanità, le parole che sono nel tuo cuore saranno sempre in comunione con lui e le sue con te. Qualunque difficoltà tu abbia nella vita, i problemi al lavoro, ciò che serbi nel tuo cuore, come pensi di sistemare le cose, quali idee e quali progetti hai per il lavoro o per i figli, gli dirai tutto. Se così fosse, siete particolarmente vicini l’uno all’altro e particolarmente intimi l’uno con l’altro? Se non ti dice mai le parole che sono nel suo cuore, e porta a casa nient’altro che una busta paga, e se non gli esprimi mai le parole che sono nel tuo cuore, e non ti confidi mai con lui, non c’è forse distanza tra voi due nei vostri cuori? C’è sicuramente. È lontano da te e tu da lui perché non capisci i pensieri o le intenzioni nel suo cuore. In definitiva, non puoi dire che tipo di persona sia, né lui può dire che tipo di persona sei; non capisci i suoi bisogni, né lui comprende le tue esigenze. Se le persone non hanno alcuna comunicazione verbale o spirituale, non c’è possibilità di confidenza tra loro, ed esse non possono provvedere l’una all’altra né aiutarsi a vicenda”. Il motivo per cui nelle coppie sorgono litigi dipende soprattutto dal fatto che i coniugi non aprono vicendevolmente i loro cuori. Col passare del tempo, essi sviluppano un sentimento di estraniamento e litigano. Quando proviamo a esprimere al nostro coniuge le parole che sono nei nostri animi, egli/ella vedrà i nostri cuori e farà lo stesso con noi, per cui il sentimento di estraniamento si dissiperà. Se agiamo a questo modo, andare armoniosamente d’accordo non sarà difficile.