Il Signore Gesù ha detto: “Lasciate i piccoli fanciulli venire a me, e non glielo vietate, perché di tali è il regno di Dio. In verità io vi dico che chiunque non avrà ricevuto il regno di Dio come un piccolo fanciullo, non entrerà punto in esso” (Luca 18:16-17). Come si può dedurre dalle parole del Signore, Dio ama e benedice la gente onesta; solo dopo esser diventati persone oneste possiamo essere idonei per entrare nel Regno di Dio. In questa maniera, indubbiamente, ciascuno di noi credenti nel Signore dovrebbe esercitarsi ad essere una persona onesta se desideriamo ottenere il sostegno del Signore. Allora, quali sono i principi per essere una persona onesta? Recentemente, un predicatore condivise questo aspetto della verità con me, che mi ha fatto molto bene. Di seguito, vorrei comunicarlo a tutti voi.
Primo: dobbiamo esercitarci ad essere persone oneste nella preghiera.
Ciascuno di noi cristiani deve pregare Dio ogni giorno, ma le nostre preghiere cercano realmente il cuore di Dio? Perciò, vediamo il modo in cui preghiamo Dio nella maggior parte delle situazioni: quando incontriamo una difficoltà e desideriamo che Dio ci aiuti, diciamo parole che sembrano buone nella nostra preghiera, “Signore, se Tu mi aiutassi a risolvere questo problema, sarei disposto a dedicare me stesso a Te a e a dedicare tutta la mia vita a Te”. Tuttavia, quando Dio risolve il nostro problema, dimentichiamo la nostra preghiera di fronte a Dio; la promessa di fronte a Dio è diventata una bugia. A volte, ci giustifichiamo e ci pavoneggiamo nella preghiera e diciamo al Signore tutte le nostre sofferenze e l’opera che compiamo per Lui, desiderando che Lui Si ricordi di noi e che ci conceda la corona della giustizia in futuro. Tale preghiera è una contrattazione con Dio. A volte, quando affrontiamo una questione, invece di ricercare l’intenzione del Signore, lodiamo ciecamente Dio nella preghiera con molte parole ripetitive e vuote; in realtà, non veniamo commossi nel nostro cuore e seguiamo semplicemente un processo. Si può dire che facciamo costantemente preghiere false ogni giorno come detto sopra.
Il Signore Gesù ha detto: “Iddio è spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in ispirito e verità” (Giovanni 4:24). “E nel pregare non usate soverchie dicerie come fanno i pagani, i quali pensano d’essere esauditi per la moltitudine delle loro parole” (Matteo 6:7). Dalle parole del Signore possiamo dedurre che Dio desidera che ci avviciniamo a Lui e Lo adoriamo con cuore sincero. Dio non Si preoccupa se le nostre preghiere sono lunghe o brevi, o se le nostre parole sono piacevoli da ascoltare; Si preoccupa soltanto se le nostre preghiere vengono o meno dal nostro vero cuore. Perciò, dovremmo pregare in modo puro ed apertamente Dio, rivolgendo a Lui parole sentite col cuore e sincere; dovremmo confessare onestamente a Dio le nostre iniquità e i nostri peccati, pentendoci veramente, promettendo di non peccare più. Per esempio, la preghiera di pentimento di Davide è sincera. Nei suoi ultimi anni, i suoi servi portarono una ragazza giovane nel suo letto sotto le coperte per tenerlo al caldo, ma Davide non si avvicinò. Inoltre, di fronte a un problema, non solo dovremmo lodare a parole quando preghiamo, ma dovremmo cercare, meditare e comprendere la volontà di Dio; in questo modo lodiamo Dio in modo sincero. Prendiamo la preghiera di Giobbe come esempio. In mezzo alle prove, con la meditazione e la ricerca, Giobbe infine pronunciò questa lode: “Jahvè ha dato, Jahvè ha tolto; sia benedetto il nome di Jahvè” (Giobbe 1:21). Tale preghiera è sincera ed è accettata da Dio. Inoltre, c’è un altro punto a cui dovremmo prestare attenzione nella preghiera: dobbiamo lavorare duramente per compiere ciò che abbiamo detto davanti al Signore e pensare e agire allo stesso modo.
Secondo: dobbiamo dire la verità ed abbandonare le bugie nella vita quotidiana.
Ogni giorno diciamo molte parole. Se esaminiamo attentamente le nostre parole, noteremo che spesso mentiamo per tutelare i nostri interessi. Per esempio, quando i nostri fratelli e sorelle ci chiedono di insegnare loro un talento in cui siamo bravi, per il timore di essere superati, ci tiriamo indietro e diciamo che abbiamo insegnato tutto quello che sappiamo quando glielo insegniamo. A volte, quando gli altri ci chiedono qualcosa, non volendo rispondere loro direttamente, rispondiamo con ciò che non ci è stato chiesto. Per esempio, qualcuno potrebbe chiederci: “Credo di averti visto mentre eri in giro ieri. È vero?”. Se non vogliamo che la persona conosca la verità, eviteremo la domanda, chiedendogli: “E tu?” Ciò significa essere bugiardi. A volte, quando il capo della Chiesa ci domanda della situazione di qualcuno, temendo di offenderlo, non osiamo dire la verità ma rispondiamo: “Non so. Ma puoi chiedere ad altre persone”. Si può affermare che ciascuno di noi dice molte bugie ogni giorno.
Allora, come possiamo risolvere il problema della menzogna? In primo luogo, dovremmo sapere che Dio è onnipotente e onnisciente e scruta il cuore della gente. Nel dire ogni frase, dobbiamo accettare l’osservazione di Dio; dobbiamo prestare massima attenzione a ciò che diciamo ed esercitarci a parlare in base ai fatti; dobbiamo dire pane al pane e vino al vino e non andare contro la nostra coscienza. Esattamente come ha affermato il Signore Gesù: “Ma sia il vostro parlare: Sì, sì; no, no; poiché il di più vien dal maligno” (Matteo 5:37). Così, dobbiamo analizzare in modo approfondito ogni frase che pronunciamo, analizzando ogni bugia, le parole che sono false, le parole che nascondono la verità, le parole che non sono esatte e le parole che non corrispondono ai fatti. Se ciò che diciamo è sbagliato, dobbiamo rimediare e riformulare, se scopriamo qualcosa di falso, dobbiamo dirlo agli altri il prima possibile ed aprire i nostri cuori ai fratelli ed alle sorelle riguardo alle intenzioni e ai fini delle nostre parole.
Esercitandoci ad essere persone oneste, dobbiamo affidarci al Signore e prendere una decisione di fronte a Lui: “Signore! Poiché Satana mi ha corrotto così profondamente, sono diventato una persona che mente sempre. Merito di essere condannato, ma Tu mi salvi ancora, consentendomi di pentirmi e cambiare affinché io diventi una persona nuova. Oggi Ti prego. Sono disposto a diventare una persona che dice la verità senza nessuna falsità. Se non mi impegno abbastanza, Tu puoi rimproverarmi”. Quindi, dovremmo iniziare a esercitarci a dire la verità. Ciò significa che dobbiamo dire la verità in qualsiasi circostanza e dobbiamo essere in grado di parlare meticolosamente in base ai fatti e a quanto noi stessi comprendiamo e sappiamo. Se facciamo le cose in questo modo, possiamo garantire che ciò che diciamo è vero.
Terzo: dobbiamo abbandonare le nostre intenzioni di fare patti con Dio e di parlare delle condizioni.
Noi credenti in Dio proviamo a fare del nostro meglio per compiere alcuni doveri, che è la cosa che gli esseri umani dovrebbero fare e la nostra manifestazione per ricompensare la grazia della salvezza del Signore. Ma se lavoriamo per il Signore con l’intenzione di effettuare delle operazioni, ciò significa semplicemente ingannare Dio. Per esempio, alcune persone credono che, finché ci abbandoneremo a noi stessi, investiremo e faremo grandi sacrifici per l’opera della Chiesa, saremo sicuri di potere entrare nel Regno dei Cieli. Alcuni pensano che, finché dedicheremo la nostra intera vita al Signore, costruiremo le Chiese ovunque e aiuteremo e sosterremo i fratelli e le sorelle, certamente otterremo la corona della giustizia in futuro. Ed alcuni persino credono che, aiutando spesso quei fratelli e sorelle in difficoltà, il Signore certamente ci benedirà, rendendo la nostra famiglia benestante. Ciascuno di noi fa accordi con il Signore e parla di condizioni. Dall’esterno, lavoriamo per il Signore, ma in realtà desideriamo usare i sacrifici momentanei per ottenere la grazia e le benedizioni di Dio. Non soddisfiamo Dio in nessun posto con un cuore onesto.
Tuttavia, una persona onesta può dedicarsi a Dio in maniera diligente e coscienziosa in gran segreto come creatura di Dio; è disposta a dare tutto ciò che ha e non chiede nulla in cambio. Cercare di soddisfare la volontà di Dio è la sua consolazione più grande, anche se deve soffrire tutta la vita. Esattamente come affermano le parole di Dio: “Lavorando nell’ombra in modo diligente e coscienzioso, dando sempre senza mai prendere, allora dico che sei un santo leale, perché non cerchi alcuna ricompensa e ti stai semplicemente comportando da uomo onesto”. Pietro è una persona di questo tipo. Nel compiere l’opera della Chiesa, non ha mai pensato al suo godimento personale della carne, né al suo futuro e né al suo destino, ma ha affidato il suo futuro e il suo destino a Dio, confidando nel fatto che il posto che Dio aveva preparato per lui era il migliore. Il Signore Gesù stimava molto Pietro, perciò gli affidò il compito di guidare le Chiese prima che risorgesse ed ascendesse al cielo. Pietro ricevette l’incarico da Dio come missione e dovere più importanti riguardanti la soddisfazione delle esigenze di Dio come scopo dell’eterna ricerca; infine, ha raggiunto un massimo amore e obbedienza verso Dio fino alla morte, rendendo una solida testimonianza a Dio.
Quarto: dobbiamo dare i nostri cuori a Dio e questa è la condotta fondamentale.
Apparentemente, ci siamo rivolti al Signore, ma ciò che non possiamo negare è che le parole del Signore devono ancora entrare a far parte della nostra vita. Ci sono molti punti di vista satanici e filosofie di vita in noi, quindi i nostri cuori sono ancora controllati da Satana e non vengono totalmente donati al Signore. Alcune persone sono a favore del denaro e gli affidano tutti i loro cuori, pensando di non poter vivere senza denaro; alcuni sostengono la fama e il prestigio, pensando che, soltanto se avranno prestigio e saranno sostenute ed ammirate da altri, le loro vite avranno significato; alcuni seguono le tendenze diaboliche del mondo, cercando i piaceri della vita, confidando nel fatto che soltanto se vivranno bene, non vivranno invano. Da ciò, possiamo dedurre che stiamo servendo ancora Satana mentre seguiamo Dio; in presenza di Dio, i nostri cuori sono rivolti a Lui. Questa non è l’ipocrisia più grande?
Dato che crediamo in Dio, dovremmo dare i nostri cuori a Lui, cercare la Sua volontà in tutto, agire secondo le Sue parole ed obbedire alle Sue disposizioni in tutto. Dare i nostri cuori a Dio non significa semplicemente affidare le cose nelle mani di Dio quando Lo adoriamo. Cose come il nostro percorso di vita futuro ed i nostri obiettivi nella vita devono essere perseguiti in base alle esigenze di Dio nei nostri confronti. Il Signore Gesù ha detto: “Adora il Signore Iddio tuo, e a lui solo rendi il tuo culto” (Luca 4:8). La fama, il profitto, il prestigio ed i piaceri della carne sono semplicemente cose terrene. In realtà, la vita vera consiste nel cercare di adorare Dio ed obbedire a Lui: questa è anche una delle esigenze del Signore nei nostri confronti ed è ciò che dovremmo mettere in pratica. Inoltre, le cose grandi nella vita, quali il matrimonio, la famiglia e lo stile di vita - tutto ciò deve essere affidato nelle mani di Dio. Ciò che dovremmo fare è vivere secondo il nostro percorso di vita prestabilito da Dio e dare maggiore precedenza al soddisfare Dio anziché considerare la nostra volontà. Prendiamo Giobbe ad esempio. Ha affidato totalmente il controllo di sé a Dio, dedicando se stesso a Dio nel corpo e nella mente. Così, quando perse tutta la sua ricchezza, i suoi figli e le sue figlie, ed ebbene persino le bolle dappertutto sul corpo nei momenti di grande prova, non si è lamentato neanche una volta di Dio, ma ha continuato a obbedire a Lui e infine Gli ha portato testimonianza. Perciò venne chiamato giusto da Dio ed era una persona onesta agli occhi di Dio.
Dunque, se ci comportiamo secondo i suddetti principi, diventeremo gradualmente bambini piccoli agli occhi di Dio che sono puri ed onesti. Fratelli e sorelle, mettiamoci in cammino per diventare persone oneste.