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Giobbe 1:5 – Letture del giorno – il 29 maggio 2019

E quando la serie dei giorni di convito era finita Giobbe li faceva venire per purificarli; si levava di buon mattino, e offriva un olocausto per ciascun d’essi, perché diceva: “Può darsi che i miei figliuoli abbian peccato ed abbiano rinnegato Iddio in cuor loro”. E Giobbe faceva sempre così.

Riflessioni sul versetto di oggi…

Giobbe non solo temeva Dio e rifuggiva il male, ma spesso offriva olocausti anche per i suoi figli e le sue figlie, temendo che avessero peccato contro di Lui. Il giudizio di Jahvè Dio su Giobbe fu: “Non ce n’è un altro sulla terra che come lui sia integro, retto, tema Iddio e fugga il male”. È evidente che Giobbe fu l’unico a essere stato approvato da Dio in quel tempo. Anche se possedeva molti beni, Giobbe credeva che i banchetti dei suoi figli e delle sue figlie fossero un peccato contro Dio. Non solo egli non si univa ai suoi figli e alle sue figlie, ma pregava anche per loro.

Vi è un passo su Giobbe: “Quindi, evidentemente, Giobbe era disciplinato nella sua vita, non era avido o edonista e non si concentrava sulla qualità della vita come risultato delle benedizioni a lui elargite da Dio. Al contrario, era umile e modesto, prudente e attento nei confronti di Dio. Spesso pensava alle grazie e alle benedizioni di Dio, ed era sempre timoroso nei Suoi confronti. Nella quotidianità, spesso si svegliava di buon’ora per offrire olocausti per i suoi figli e le sue figlie. In altri termini, non solo temeva Dio in prima persona, ma sperava anche che i suoi figli e le sue figlie avrebbero temuto Dio e non avrebbero peccato contro di Lui. Le ricchezze materiali di Giobbe non occupavano spazio nel suo cuore, e non vi sostituivano certo la posizione riservata a Dio; che fossero per sé stesso o per i suoi figli, le azioni quotidiane di Giobbe erano tutte volte al timore di Dio e al rifiuto del male. Il suo timore di Jahvè Dio non era solo a parole, ma veniva trasformato in azione e rispecchiato in ogni singola parte della sua vita quotidiana”.

Dovremmo temere Dio e rifuggire il male, come fece Giobbe. Se ci perdiamo nel vortice della ricerca di denaro, successo e ricchezza, e dei godimenti materiali, e abbandoniamo la via di temere Dio e di evitare il male, il Suo posto nei nostri cuori svanirà. Una volta che ci saremo allontanati da Dio, vivremo in un tormento senza nulla su cui contare, non sapendo come affrontare alcuna cosa nella vita; se ci allontaniamo da Dio, non sappiamo come distinguere tra il positivo e il negativo, e allora ci sarà facile compiere il male e resistere a Dio.

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