Nota del redattore:
Sappiamo tutti che sia Jahvè che Gesù sono nomi di Dio, ma molti fratelli e sorelle nel Signore si pongono varie domande, come per esempio perché Dio assume nomi, perché il Suo nome è cambiato e, infine, se quando il Signore tornerà negli ultimi giorni, sarà ancora chiamato Gesù? Oggi sorella Li Qiong ci racconterà la sua esperienza personale su come ha accolto il ritorno del Signore. Dopo aver letto la sua vicenda, conoscerai le risposte a queste domande.
Quando ero giovane, mia madre spesso mi raccontava che il Signore Gesù era stato inchiodato sulla croce per salvare gli esseri umani e che era Lui che ci aveva redenti. Pertanto, il nome del Signore Gesù era profondamente radicato nel mio cuore. Dopo essermi sposata e aver avuto un figlio, non avrei mai pensato che il mio bambino a solo un mese sarebbe stato colpito da una strana malattia. Il dottore spiegò che uno dei suoi parenti aveva sviluppato questa patologia e che il suo esito era stato mortale. E disse anche che, forse, questa malattia non avrebbe potuto essere curata. In quel momento ero così spaventata che non sapevo cosa fare. Alla vista del mio bambino malato, non potevo impedirmi di piangere. Allora, mia madre pregò il Signore Gesù perché curasse la malattia di mio figlio, che alla fine miracolosamente guarì. Per cui credetti in modo molto più saldo nell’onnipotenza del Signore Gesù, e da allora in poi iniziai ad attenermi strettamente a Lui. Sin dal principio, pace, felicità, grazia e benedizioni del Signore accompagnarono tutta la mia famiglia e in seguito, uno dopo l’altro, i miei parenti cominciarono a credere nel Signore Gesù.
Un giorno, a un incontro il predicatore proferì: “La Bibbia dice: ‘Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi, e in eterno’ (Ebrei 13:8). ‘E in nessun altro è la salvezza; poiché non v’è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad esser salvati’ (Atti 4:12). Da queste scritture possiamo venire a conoscere che il nome del Signore Gesù non cambierà mai. Il Signore Gesù ci ha redenti attraverso il Suo prezioso sangue, quindi dobbiamo attenerci strettamente e per sempre al Suo nome. Tradiremo il Signore se ci allontanassimo da questo nome”. Ascoltando le parole del predicatore, compresi che il nome del Signore Gesù non era mai cambiato: decisi, pertanto, di attenermi al Suo nome e di essere una vergine casta.
Nella primavera del 2002, mio marito un giorno uscì per partecipare a un incontro. Al suo ritorno mi diede un libro da leggere. In quel momento non ero dell’umore giusto per dedicarmi alla lettura, quindi lo misi da parte. Dopo un po’, mio figlio si addormentò, io non avevo nulla da fare e, quindi, aprii il libro e scorsi queste parole: “Sebbene molte persone credano in Dio, poche capiscono cosa significhi avere fede in Lui e cosa debbano fare per seguire il Suo cuore. […] ‘Fede in Dio’ significa credere che Egli esiste; questo è il concetto più semplice della fede in Dio. Inoltre, credere che Dio esiste non è la stessa cosa di credere veramente in Lui; piuttosto, è un genere di fede semplice con forti implicazioni religiose. La vera fede in Dio significa fare esperienza delle Sue parole e della Sua opera nella convinzione che Egli ha la sovranità su tutte le cose. In tal modo sarai liberato dalla tua indole corrotta, realizzerai il desiderio di Dio e giungerai a conoscerLo. Solo mediante un percorso simile puoi affermare di credere in Dio. Tuttavia la gente vede spesso la fede in Dio come qualcosa di molto semplice e superficiale. La fede di queste persone è vuota […] non possono avere la Sua approvazione, e tuttavia pregano per ottenere da Lui la pace e la grazia sufficiente. Dovremmo fermarci a chiederci: la fede in Dio può essere realmente la cosa più semplice del mondo? Credere in Dio non vuol dire altro che ricevere abbondante grazia da Lui? […]”. Il mio cuore fu subito attratto dalle parole contenute nel libro. Pensai: “Queste parole sembrano essere state pronunciate per me. Ho creduto nel Signore per dieci anni e ho sempre pensato che avere fede in Lui fosse conseguire grazia, pace e benedizioni. Ma questo libro sostiene che credere veramente in Dio non è solo ottenere grazia e benedizioni, ma anche che dobbiamo sperimentare le Sue parole e la Sua opera. Solo in questo modo potremo assicurarci la verità e conoscere Dio. Solo un approccio di questo tipo è fede in Dio. Le parole di questo libro sono diverse da quelle di altri testi sulla spiritualità. Esse esprimono con chiarezza e in poche frasi la verità del credere in Dio. È davvero un buon libro, per me utile nella mia fede nel Signore. Chi lo scrisse non è una persona comune. Quanto è ricco di spiritualità!”. Dopo che mio marito rincasò, gli chiesi piena di gioia: “Dove hai comprato questo libro?” Mi rispose con un sorriso: “Per prima cosa dimmi se è valido. Può fare del bene alle nostre vite?” Annuii e risposi: “È bellissimo ed è in grado di svelare le idee nascoste nel mio cuore. Si tratta sicuramente di qualcosa di straordinario”. Mio marito aggiunse: “Non ho acquistato questo libro. Mi è stato dato gratuitamente da alcune sorelle e fratelli. Devi solo leggerlo con attenzione”. Allora lo lessi, finché avevo tempo. A poco a poco, notai che venivano sempre citati Dio e Dio Onnipotente, ma raramente il Signore Gesù vi era menzionato. Ero molto confusa: cosa stava succedendo? Perché questo libro era diverso dalle altre opere di consultazione di contenuto spirituale?
Un giorno mio marito mi chiese con un sorriso: “Cosa ne pensi del libro?” Risposi: “È sicuramente interessante, ma perché cita sempre Dio e Dio Onnipotente, ma raramente Gesù? Il Signore Gesù è stato inchiodato sulla croce per redimerci e ci ha concesso abbondante grazia. Solo attenendoci strettamente al Suo nome possiamo ottenere da Lui benedizioni ed essere rapiti in cielo quando Egli ritornerà”. Allora mio marito mi disse sottovoce: “È successo che abbiamo invitato i fratelli e le sorelle che mi hanno regalato il libro e domani si terrà un incontro a casa di mia madre. Perché non vieni anche tu a sentire cosa dicono? Risponderanno alla tua domanda”. Accettai. Il giorno dopo ci recammo a casa di mia suocera (quest’abitazione è un punto di incontro). Quando arrivammo, i fratelli e le sorelle erano già lì. In quel momento mio figlio non voleva giocare dentro casa ma fuori con me e, quindi, potei solo ascoltare le parole dalla finestra. Sentii vagamente i fratelli e le sorelle asserire che Dio ha compiuto una nuova opera e che solo seguendola possiamo ottenere la Sua salvezza. Pensai: “Perché quello che dicono è diverso da quanto sostengono gli altri predicatori? E hanno anche parlato di nuova opera. Accettare la nuova opera significa forse allontanarsi dal nome del Signore Gesù?” Lanciai un’occhiata nella stanza e vidi mio marito che ascoltava sorridendo e annuiva incessantemente. Allora mi arrabbiai un po’ e pensai: “Mio marito ha accettato la nuova opera di cui parlano questi predicatori? Devo chiederglielo quando torniamo a casa”. Poi portai mio figlio a giocare da un’altra parte.
Mio marito non rientrò fino a quando non iniziai a preparare la cena. Mi si avvicinò subito per aiutarmi, quando mi vide cucinare. Dissi con tono colmo di scontento: “Hai accettato la nuova opera di cui hanno predicato? Come puoi essere così sciocco? Come puoi credere acriticamente a quello che la gente ti dice? Se la tua fede è sbagliata, non è senza senso che tu abbia creduto nel Signore per così tanti anni? Non solo non entrerai nel Regno dei Cieli, ma andrai invece all’inferno. Quanto sei sciocco! Sei un predicatore, se la tua fede è sbagliata, cosa accadrà ai fratelli e alle sorelle? Non farai loro del male? Ti avverto, intendo attenermi al nome del Signore Gesù e non accetterò la nuova opera”. Mio marito replicò con una risata, “Calmati. Non stai aspettando il ritorno del Signore? Il Signore Gesù è davvero ritornato. Egli è il Dio Onnipotente incarnato. Dovresti studiare e capire se Dio Onnipotente è il Signore Gesù ritornato. Se non approfondisci questo fatto e perdi la possibilità di accogliere il ritorno del Signore, non sarà forse troppo tardi per i rimpianti?”. A queste parole, gli lanciai un’occhiataccia. Quando capii che non si atteneva al nome del Signore Gesù, ne fui molto arrabbiata. Lavai la pentola con irritazione e aggiunsi, con tono impaziente: “Va bene, va bene, smetti di dire queste cose”. Lui cessò di parlare quando vide la mia espressione mutare. Nei giorni successivi, ogni volta che era libero, mio marito mi parlava della nuova opera di Dio. Di fronte a una situazione del genere, a volte non dicevo niente e a volte litigavo con lui.
Un giorno, mio marito mi disse: “Questo libro ci può fare del bene. Per favore, leggilo di nuovo”. Risposi: “Il libro è sicuramente valido, ma non desidero leggerlo. La Bibbia dice con chiarezza: ‘E in nessun altro è la salvezza; poiché non v’è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad esser salvati’ (Atti 4:12). ‘Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi, e in eterno’ (Ebrei 13:8). Pertanto, penso che il nome del Signore Gesù sarà lo stesso per l’eternità. Adesso tu asserisci che il nome di Dio è cambiato in Dio Onnipotente, ma io penso che Egli non sia il Signore Gesù in cui crediamo. Se inizierò a credere in Dio Onnipotente, non sarà questo un tradimento nei confronti del Signore? Non posso fare nulla che destituisca il Signore”. Mio marito mi rispose con calma: “Sostieni che il nome del Signore Gesù non cambierà mai, vai pertanto a Esodo 3:15. Qui si dice: ‘Jahvè […] è il mio nome in perpetuo, tale la mia designazione per tutte le generazioni’. Questo passo delle Scritture afferma che Jahvè sarà il Suo nome per tutte le generazioni, ma il Nuovo Testamento riporta che il nome del Signore Gesù non cambierà mai. Come lo spieghi? Nell’Età della Legge, il nome di Dio era Jahvè, ma ora crediamo nel Signore Gesù e preghiamo nel Suo nome. Puoi sostenere che abbiamo tradito Jahvè Dio? Non sono forse Jahvè e il Signore Gesù lo stesso Dio? Allo stesso modo, quando il Signore Gesù ritornerà negli ultimi giorni, non potrà forse assumere un nuovo nome?”. Ascoltando le sue parole, rimasi interdetta e lessi all’istante con attenzione le Scritture. Pensai: “Perché non ho scoperto queste cose prima?”
Mio marito continuò: “Diamo un’occhiata alle parole di Dio Onnipotente: ‘Alcuni affermano che il nome di Dio non cambi, allora perché il nome di Jahvè diventò Gesù? L’arrivo del Messia venne profetizzato; allora perché arrivò un uomo dal nome di Gesù? Perché il nome di Dio cambiò? Quest’opera non fu portata a termine tanto tempo fa? Dio non può svolgere una nuova opera in questi tempi? L’opera del passato può essere modificata e l’opera di Gesù può andare avanti a partire dall’opera di Jahvè. Allora l’opera di Gesù non può essere seguita da un’altra opera? Se il nome di Jahvè si può trasformare in Gesù, allora non si può anche modificare il nome di Gesù? Questo non è insolito e la gente pensa così soltanto per via della propria mentalità ristretta. Dio sarà sempre Dio. A prescindere dai cambiamenti del Suo lavoro e del Suo nome, la Sua indole e la Sua saggezza rimarranno per sempre immutate. Se pensi che Dio possa essere chiamato soltanto Gesù, allora sai troppo poco. […]’. ‘In ogni età Dio compie una nuova opera e viene chiamato con un nuovo nome; come potrebbe compiere la stessa opera in età diverse? Come potrebbe non discostarSi dalla precedente? Il nome di Gesù fu scelto per l’opera della redenzione, verrà quindi chiamato ancora con lo stesso nome quando ritornerà negli ultimi giorni? Realizzerebbe ancora l’opera di redenzione? Com’è che Jahvè e Gesù sono uno, eppure sono chiamati con nomi diversi in età differenti? Non è forse perché le età della Loro opera sono diverse? Potrebbe un unico nome rappresentare Dio nella Sua interezza? Stando così le cose, Dio deve essere chiamato con un nome diverso in un’età differente, e deve utilizzare il nome per modificare l’età e rappresentarla. Poiché nessun nome, da solo, può rappresentare pienamente Dio Stesso, e ogni nome è in grado di rappresentare solo l’aspetto temporale dell’indole di Dio in una data età, tutto quel che deve fare è rappresentare la Sua opera. Pertanto, Dio può scegliere qualsiasi nome si addica alla Sua indole per rappresentare l’intera età. […]’.
Possiamo comprendere dalle parole di Dio che il Suo nome non è immutabile. Piuttosto, il Suo nome cambia insieme alla Sua opera. Poiché Dio è molto saggio e onnipotente, e non esiste un solo nome che possa rappresentarLo pienamente, ogni volta che compie una nuova opera e inizia una nuova età, Egli cambierà il Suo nome e ne assumerà uno nuovo, che possiede il significato di quell’età, al fine di rappresentare la Sua opera e l’indole che esprime in quel momento”.
Pensai: “Non ho mai sentito parlare prima di quello che mio marito mi ha spiegato oggi. Ha ragione”. Ed ero molto confusa su questo punto: prima lui non conosceva queste cose, ma perché ora ne sapeva così tanto?
Mio marito si accorse che il mio atteggiamento si stava ammorbidendo, per cui proseguì: “Quando la Bibbia dice che ‘poiché non v’è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini’, ciò significa che Dio non aveva nessun altro nome nell’Età della Grazia. Quindi, solo attenendosi strettamente al nome del Signore Gesù, il popolo in quell’epoca poteva ricevere la Sua salvezza. E ‘Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi, e in eterno’ significa che a non cambiare mai sono l’essenza di Dio e il Suo amore per l’uomo, e non il Suo nome. Non importa come cambi il nome di Dio, la Sua essenza non muta mai. Quando Dio usa un nuovo nome per dare inizio a una nuova opera, accettare ciò significa seguire il ritmo dell’opera di Dio e le Sue orme, piuttosto che tradirLo”.
Dopo aver ascoltato le parole di Dio Onnipotente e la condivisione di mio marito, rimasi scioccata: “Indipendentemente dal fatto che il nome di Dio sia Jahvè o Gesù, la Sua essenza non cambia. È sempre lo stesso Dio che opera. Dio onnipotente spiega chiaramente la ragione per cui il nome di Dio muta. Quanto sono concrete le parole di Dio Onnipotente!”. In quel momento mi ricordai che la Scrittura dice: “Poiché: Chi ha conosciuto il pensiero del Signore? O chi è stato il suo consigliere?” (Romani 11:34). La saggezza di Dio è più alta dei cieli e nessuno può misurarla e immaginarla. Rammentai che, quando il Signore Gesù venne a compiere la Sua opera, i farisei stabilirono in base alle loro concezioni e immaginazioni che Dio doveva essere chiamato Messia. Di conseguenza, non accettarono il Signore Gesù e, alla fine, rinunciarono alla Sua salvezza. Nessuna meraviglia, quindi, che la Scrittura dica: “Chi è stato il suo consigliere?” Poiché il nome di Jahvè aveva potuto cambiare in quello di Gesù, sembrava che anche il nome del Signore Gesù potesse modificarsi. Non era come immaginavo, che il nome di Dio poteva essere solo Gesù. In quel momento, il mio cuore si fece più luminoso.
Riferii poi con franchezza a mio marito quello che avevo appena pensato. Sentendo le mie parole, replicò con gioia: “Grazie a Dio. Il Signore ti sta guidando. In realtà, il nome che Dio assume in ogni età è significativo ed esiste per l’opera che Egli deve compiere. Leggiamo ora un altro paragrafo delle parole di Dio Onnipotente e ciò ti sarà più chiaro. Dio Onnipotente dice: ‘“Jahvè” è il nome che ho preso durante la Mia opera in Israele, e significa il Dio degli Israeliti (popolo eletto di Dio), che può avere pietà degli uomini, maledirli e guidare la loro vita. Significa che Dio possiede un grande potere ed è pieno di saggezza. “Gesù” è l’Emmanuele, e vuol dire che l’offerta sacrificale per il peccato è piena d’amore e di compassione, e redime gli uomini. Egli svolse la Sua opera nell’Età della Grazia, e rappresenta quest’età e può rappresentare soltanto una parte del piano di gestione. In altre parole, unicamente Jahvè è il Dio del popolo eletto di Israele, di Abramo, di Isacco, di Giacobbe, di Mosè e di tutto il popolo di Israele. E così nell’epoca attuale, fatta eccezione per la tribù di Giuda, tutti gli Israeliti venerano Jahvè. Compiono sacrifici a Lui sull’altare, e Lo servono indossando abiti sacerdotali nel tempio. Sperano nella riapparizione di Jahvè. Soltanto Gesù è il Redentore dell’umanità, Egli è l’offerta sacrificale per il peccato che ha redento l’umanità dal peccato. In altre parole, il nome di Gesù proviene dall’Età della Grazia, ed è esistito grazie all’opera di redenzione compiuta nell’Età della Grazia. Il nome di Gesù è esistito per permettere alle persone che vivevano nell’Età della Grazia di rinascere ed essere salvate, ed è un nome particolare per la redenzione di tutta l’umanità. Pertanto, il nome Gesù simboleggia l’opera di redenzione, e denota l’Età della Grazia. Il nome Jahvè è un nome peculiare per il popolo di Israele che viveva secondo la legge. In tutte le età e in ciascuna fase dell’opera, il Mio nome non è privo di fondamento, ma riveste un significato rappresentativo: ogni nome rappresenta un’età. “Jahvè” rappresenta l’Età della Legge, ed è il titolo onorifico per il Dio venerato dal popolo di Israele. “Gesù” simboleggia l’Età della Grazia, ed è il nome del Dio di tutti coloro che sono stati redenti durante l’Età della Grazia. Se durante gli ultimi giorni l’uomo desidera ancora ardentemente l’arrivo di Gesù il Salvatore, e si aspetta il Suo arrivo assumendo l’immagine che aveva in Giudea, l’intero piano di gestione di seimila anni si fermerebbe nell’Età della Redenzione e non sarebbe in grado di progredire ulteriormente. Inoltre, gli ultimi giorni non arriverebbero mai e l’età non arriverebbe mai a conclusione. Questo perché Gesù il Salvatore esiste soltanto per la redenzione e la salvezza dell’umanità. Ho preso il nome di Gesù nell’interesse di tutti i peccatori nell’Età della Grazia, e non è il nome tramite il quale condurrò a compimento tutta l’umanità. […]’.
Possiamo conoscere il significato del nome di Dio in ogni età dalle parole di Dio Onnipotente. Dopo che la Terra fu distrutta dall’inondazione, gli esseri umani non sapevano come vivere o come adorare Dio. Pertanto, Egli Si servì di Mosè per emanare leggi, statuti e ordinanze e guidò gli esseri umani con il nome di Jahvè, in modo che essi potessero condurre una vita normale sulla terra. Il nome Jahvè rappresenta le indoli che Dio espresse in quell’età, come la maestà, l’ira, la maledizione, la compassione e così via. Nel tardo periodo dell’Età della Legge, la razza umana divenne sempre più profondamente corrotta e i suoi peccati crebbero vieppiù, tanto che essa non fu in grado di attenersi alle leggi. Se le cose fossero continuate a quel modo, sarebbero stati tutti condannati, perché violavano le leggi di Dio. Pertanto, Egli aveva una nuova opera da compiere per redimerli e, quindi, il Suo nome venne cambiato. Proprio come Matteo 1:21 dice: ‘Ed ella partorirà un figliuolo, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati’. Perciò, il nome Gesù rappresenta l’opera di redenzione nell’Età della Grazia. Finché gli uomini e le donne avessero pregato nel nome del Signore Gesù, confessato i propri peccati e si fossero pentiti, essi sarebbero stati perdonati e non avrebbero dovuto morire. Il nome Gesù rappresenta l’indole di Dio di bontà e misericordia, che Egli espresse nell’Età della Grazia. Sebbene il nome di Dio e la Sua opera stiano cambiando, la Sua volontà di amare e di salvare l’umanità non muta. Ora, noi viviamo una vita di peccati e di confessione dei peccati, e non siamo capaci di salvarci. L’opera di Dio Onnipotente negli ultimi giorni prosegue quella del Signore Gesù. Dio Onnipotente usa le Sue parole per castigarci e giudicarci, al fine di purificare completamente noi che siamo stati redenti dal peccato, così che possiamo essere da Lui salvati. Dunque, negli ultimi giorni, Dio compie l’opera del giudizio a partire dalla casa di Dio. L’opera di Dio è cambiata e, analogamente, è cambiato il Suo nome in Dio Onnipotente, il che adempie le profezie dell’Apocalisse: ‘[…] e scriverò su lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, della nuova Gerusalemme che scende dal cielo d’appresso all’Iddio mio, ed il mio nuovo nome’ (Apocalisse 3:12). ‘Io son l’Alfa e l’Omega, dice il Signore Iddio che è, che era e che viene, l’Onnipotente’ (Apocalisse 1:8). Pertanto, se desideriamo disfarci dei nostri peccati ed essere purificati, dobbiamo accettare il nome di Dio Onnipotente e seguire la Sua nuova opera. Solo in questo modo potremo ottenere la Sua salvezza, le Sue promesse e le Sue benedizioni”.
Aggiunsi, emozionata: “Ora capisco che il nome di Dio in ogni età è portatore di significato. In passato, mi sono sempre attenuta al nome del Signore Gesù e pensavo che esso non sarebbe assolutamente mai mutato. Perciò, quando sentii che Dio è giunto, che sta compiendo una nuova opera e che il Suo nome non è più Gesù, non riuscii ad accettarlo e mi attaccai alle mie opinioni sbagliate, quasi perdendo così la salvezza di Dio negli ultimi giorni. Quanto sono sciocca e cieca! Grazie al Signore perché non mi abbandona e perché mi permette di ascoltare le parole di Dio e di comprendere la verità dei misteri dei Suoi nomi”.
Mio marito rise con piacere dopo aver ascoltato quel che avevo detto, trasse un profondo respiro e commentò: “Grazie a Dio, alla fine hai compreso”.
Nel mio percorso di indagine, lessi molte parole di Dio Onnipotente e mio marito condivise spesso con me. Capii meglio i misteri dei nomi di Dio e presi a credere saldamente che Dio Onnipotente è il Signore Gesù ritornato e che il nome di Dio negli ultimi giorni è Dio Onnipotente. Accettai, pertanto, con gioia l’opera di Dio Onnipotente negli ultimi giorni e accolsi con favore il ritorno del Signore.