E la Parola è stata fatta carne ed ha abitato per un tempo fra noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiam contemplata la sua gloria, gloria come quella dell’Unigenito venuto da presso al Padre.
Durante l’Età della Legge, Jahvè Dio proclamò norme e comandamenti per guidare l’umanità nella sua vita sulla terra. Se gli esseri umani non erano capaci di osservare le leggi o i comandamenti e peccavano, dovevano offrire nel tempio bestiame, pecore o colombe per i loro peccati. Nel tardo periodo dell’Età della Legge, la corruzione dell’umanità divenne sempre più profonda, e le persone vivevano nel peccato, spesso violavano le leggi e i comandamenti, e non avevano abbastanza offerte da sacrificare a Dio. L’umanità rischiava di essere condannata e messa a morte a causa del fatto che violava le leggi. Per salvarla, Dio Si incarnò sulla terra come Signore Gesù, al fine di introdurre l’Età della Grazia. Egli fu inchiodato sulla croce per la salvezza dell’umanità e la redense dal peccato, permettendo agli uomini e alle donne di giungere al cospetto di Dio e di pregarLo nel Suo nome, di confessare e di pentirsi, e di essere perdonati per i propri peccati. Non vi è bisogno che l’umanità offra sacrifici nel tempio. Se Dio non Si fosse incarnato come Signore Gesù per compiere l’opera di redenzione, l’umanità vivrebbe ancora stretta nei vincoli della legge, e soffrirebbe. Essa non potrebbe pregare direttamente Dio o avvicinarsi a Lui. Pertanto, l’opera svolta dal Signore Gesù nella Sua incarnazione ci ha davvero apportato molti benefici. Non solo ci ha recato il sacrificio espiatorio e ci ha liberato dalle maledizioni e dalla condanna della legge, ma ci ha anche donato generose grazia e verità. Possiamo condividere con Dio faccia a faccia, godere della generosa grazia e della verità che Egli ci ha donato, e abbiamo ottenuto anche un vero riscatto e la libertà. L’incarnazione di Dio è davvero molto rilevante per noi e riveste una grande importanza. Proprio come Dio dice: “Sebbene Gesù, essendo il Dio incarnato, fosse del tutto privo di emozioni, confortava sempre i Suoi discepoli, Si preoccupava per loro, li aiutava e li sosteneva. Indipendentemente dalla quantità di opera svolta o dalla sofferenza sopportata, Egli non imponeva mai eccessive richieste sugli uomini, bensì era sempre paziente e tollerante dei loro peccati, così che nell’Età della Grazia Egli divenne affettuosamente noto come l’‘amabile Salvatore Gesù’. Per la gente di quel tempo – per tutta la gente – ciò che Gesù aveva ed era, era misericordia e amorevolezza. Non rammentava mai le trasgressioni degli uomini né lasciava che le loro trasgressioni influenzassero il modo in cui Egli li trattava. Poiché quella era un’età diversa, Egli spesso elargiva alla gente da mangiare e da bere in abbondanza così che potessero mangiare a sazietà. Trattava i Suoi seguaci con gentilezza, guarendo i malati, scacciando i demoni, resuscitando i morti. Per far sì che gli uomini credessero in Lui e vedessero che tutto ciò che Egli faceva, veniva fatto onestamente e sinceramente, Egli arrivò persino a far risorgere un cadavere in putrefazione, mostrando loro che nelle Sue mani persino i morti potevano tornare alla vita. In questo modo Egli perseverò silenziosamente in mezzo a loro e svolse la Sua opera di redenzione. Ancora prima di essere inchiodato alla croce, Gesù Si era già fatto carico dei peccati dell’umanità ed era divenuto un’offerta di espiazione del peccato per il genere umano. Egli aveva già aperto la via verso la croce, al fine di redimere l’umanità prima di essere crocifisso. Infine Egli venne inchiodato sulla croce, sacrificò Sé Stesso in nome della croce, e riversò sul genere umano tutta la Sua misericordia, amorevolezza, e santità”.
Incarnazione di Gesù: perché il Signore operava in questo modo?