Il sole tramontava a ovest, spandendo la sua ultima luce sul mondo mentre tornavo a casa dopo una riunione, riflettendo su ciò che aveva detto il pastore: “Una volta salvati, siamo salvati per sempre, perché la Bibbia dice: ‘Se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore, e avrai creduto col cuore che Dio l’ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti col cuore si crede per ottener la giustizia e con la bocca si fa confessione per esser salvati’ (Romani 10:9-10). Siccome crediamo nel Signore Gesù, purché crediamo col cuore e Lo riconosciamo con la bocca, siamo salvati e, se siamo salvati una volta, siamo salvati per sempre. Purché continuiamo a lavorare e a adoperarci per il Signore, resistendo fino alla fine, quando Egli tornerà, saremo immediatamente rapiti e condotti nel Regno dei Cieli!”. Avevo detto ‘amen’ alle parole del pastore: “Sì! Il Signore Gesù fu crocifisso affinché potessimo essere redenti, perciò, purché invochiamo il Suo nome, confessiamo i nostri peccati e ci pentiamo dinanzi a Lui, le nostre colpe saranno perdonate e saremo salvati dalla Sua grazia. Salvati una volta, salvati per sempre, e in seguito saremo sicuramente rapiti e condotti nel Regno dei Cieli”. Nei miei anni di fede nel Signore avevo sempre creduto fermamente che questa visione fosse corretta e non ne avevo mai dubitato, nemmeno una volta.
Un giorno, tuttavia, mentre consultavo le Scritture, lessi queste parole pronunciate dal Signore Gesù: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è ne’ cieli” (Matteo 7:21). “Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli” (Giovanni 8:31). Meditai attentamente su queste parole e capii una cosa: il Signore Gesù stava dicendo che solo le persone disposte a compiere la volontà di Dio e a mettere in pratica le parole del Signore hanno i requisiti necessari per entrare nel Regno dei Cieli; non stava dicendo che gli uomini si potevano salvare semplicemente avendo fede, né che le persone salvate una volta lo sarebbero state per sempre, né che sarebbero state immediatamente rapite e condotte nel Regno dei Cieli quando il Signore fosse tornato. Sembrava come se le mie idee non concordassero più con le Sue parole! Poteva essere che le visioni cui mi ero aggrappato per tutto quel tempo fossero sbagliate? In tutti gli anni che avevo trascorso credendo nel Signore, pur credendo senza ombra di dubbio che il Signore Gesù ci avesse redenti, spesso non avevo messo in pratica i Suoi insegnamenti nella mia vita; siccome non ero una persona che compiva la volontà di Dio, come sarei potuto entrare nel Regno dei Cieli? Riflettendo su questo, non potei fare a meno di sentirmi in ansia, ma poi pensai: “Poiché, per amor nostro, il Signore Gesù diventò un sacrificio per il peccato e ci assolse da tutte le nostre colpe, siamo già stati salvati dalla Sua grazia, dunque perché non dovremmo essere in grado di entrare nel Regno dei Cieli? Essere salvati dalla Sua grazia non equivale forse alla salvezza eterna?”. Ero davvero confuso, così mi soffermai su questa perplessità e cercai e pregai spesso il Signore, e consultai anche molti libri sulla spiritualità, ma non riuscii a trovare la risposta.
In seguito, a una riunione di colleghi, mi imbattei in fratello Zhang, che non vedevo da un’eternità. Fa il predicatore e ha una comprensione assai pura della Bibbia. A ogni riunione riesce a condividere una nuova luce e io ne traggo grande beneficio. Quando lo vidi quella volta, lo salutai con piacere e, mentre chiacchieravamo, accennai al problema che mi assillava da molto tempo. Sorridendo, disse: “Fratello Yang, il problema che menzioni è legato all’importante questione della possibilità di entrare nel Regno dei Cieli oppure no. Anch’io ne sono stato tormentato in passato, ma grazie alla guida del Signore e al fatto di aver cercato per qualche tempo, ora ho una conoscenza semplice di cosa sia la vera salvezza”. Mi affrettai a dirgli: “Allora sbrigati a rivelarmelo!”. Ridendo, replicò: “Come tutti sappiamo, nella Bibbia, capitolo 2, versetto 32 del Libro di Gioele, si afferma: ‘Chiunque invocherà il nome di Jahvè sarà salvato’. In quei primi tempi, Jahvè Dio proclamò le Sue leggi e ordinò che il popolo di Israele le seguisse. Le persone credevano che, purché osservassero le leggi e non venissero condannate, sarebbero state salvate. Alla fine dell’Età della Legge, tuttavia, poiché il genere umano veniva corrotto sempre più profondamente da Satana, il popolo di Israele non riuscì a rispettare le leggi e commise sempre più peccati; non c’era più alcun sacrificio per il peccato che potesse fare per espiare sufficientemente le sue colpe, dunque dovette far fronte al rischio di essere condannato e mandato a morte da quelle leggi. Dio, però, ebbe pietà del genere umano e, affinché l’umanità potesse essere salvata e sfuggire alla condanna delle leggi, Si fece carne con il nome di Gesù e compì l’opera di redenzione, fu crocifisso come una carne priva di peccato e redense spontaneamente noi esseri umani dalle leggi. Da quel momento in poi, purché accettassimo e invocassimo il nome del Signore Gesù, purché venissimo dinanzi a Lui per pentirci e confessare i nostri peccati, questi ultimi sarebbero stati perdonati e non saremmo più stati condannati o puniti da quelle leggi. Ottenemmo la salvezza perché il Signore Gesù ci redense”.
Dopo aver ascoltato fratello Zhang, all’improvviso mi sentii illuminato e dissi con stupore: “Quindi vuoi dire che nell’Età della Legge, purché le persone rispettassero le leggi di Jahvè Dio, erano salvate e che, anche nell’Età della Grazia, purché confidassero nel Signore Gesù, confessassero i loro peccati e si pentissero dinanzi al Signore, erano salvate”.
Fratello Zhang rispose: “Sì. Ogni volta che Dio compie una nuova fase dell’opera, siamo in grado di tenere il Suo passo, di rispettare le Sue prescrizioni nella nuova età, di praticare in conformità alle Sue parole e dunque di essere salvati e non più condannati da Lui. In realtà, essere salvati dalla grazia del Signore Gesù nella nostra fede in Lui significa soltanto che i nostri peccati vengono perdonati e che non verremo condannati né mandati a morte dalle leggi; non significa però che stiamo seguendo la via di Dio e che ci siamo liberati di ogni peccato, né tantomeno che essendo stati salvati una volta, siamo salvati per sempre. Benché crediamo nel Signore Gesù, e benché siamo stati redenti da Lui e i nostri peccati siano stati perdonati, riusciamo ancora spesso a peccare e a sfidare Dio, e viviamo in un circolo vizioso che consiste nel commettere peccati di giorno e poi nel confessarli di sera, incapaci di liberarci dai vincoli e dalle costrizioni del peccato. Per esempio, quando incappiamo in un problema, per proteggere la nostra immagine e il nostro status, e affinché le persone ci stimino e ci ammirino, spesso indossiamo una maschera, mentiamo e inganniamo, amiamo vantarci quando facciamo le cose e possiamo anche tramare contro gli altri e competere con loro per il prestigio; quando vediamo i nostri fratelli e sorelle diventare pessimisti e deboli e perdere la fede, andiamo ad aiutarli e a sostenerli diverse volte, ma vediamo che non serve a nulla, così perdiamo a nostra volta la compassione e la pazienza e cominciamo a cercare di evitarli, diventando incapaci di amare gli altri come amiamo noi stessi. Soprattutto quando ci capitano delle prove, ci lamentiamo e possiamo incolpare e giudicare il Signore, tanto che iniziamo a covare pensieri e idee sulla possibilità di tradirLo; siamo semplicemente incapaci di mettere in pratica le Sue parole, non abbiamo alcuna vera fede in Lui e non Gli obbediamo davvero. Ci sono anche molti fratelli e sorelle che seguono le tendenze terrene, che bramano piaceri peccaminosi e che vivono mangiando, bevendo e spassandosela, proprio come fanno gli infedeli. Dio disse: ‘In verità, in verità vi dico che chi commette il peccato è schiavo del peccato. Or lo schiavo non dimora per sempre nella casa: il figliuolo vi dimora per sempre’ (Giovanni 8:34-35). ‘Siate dunque santi, perché io son santo’ (Levitico 11:45). Le Sue parole sono molto chiare: Dio è santo e la sua indole è giusta e inviolabile e, se si vuole entrare nel Regno dei Cieli, occorre liberarsi della propria natura peccaminosa ed essere purificati, e smettere di peccare o di sfidare Dio; solo le persone di questo tipo hanno i requisiti necessari per ereditare la Sua promessa. Come potremmo noi, che pecchiamo di giorno e confessiamo i nostri peccati di sera, e che viviamo nel peccato ineluttabile, avere mai i requisiti necessari per entrare nel Regno dei Cieli? Se non estirpiamo i nostri peccati alla radice, anche se ci venissero perdonati mille volte, diecimila volte, apparterremmo ancora a Satana e ci opporremmo a Dio. Provate solo a pensare a questo: se Dio accogliesse nel Regno dei Cieli persone come noi, che siamo pieni di indoli sataniche corrotte e che siamo capaci di sfidarLo e di tradirLo, come potrebbe il Suo Regno chiamarsi ancora il santo Regno? Sarebbe impossibile!”
Ero molto d’accordo con la condivisione di fratello Zhang. Sì, come potremmo noi, che viviamo nel peccato ogni giorno e che sappiamo chiaramente di peccare ma non riusciamo a evitarlo, avere i requisiti necessari per entrare nel Regno dei Cieli? In quel momento sentii che la mia fede in Dio era molto confusa; le parole del Signore erano state pronunciate molto chiaramente, eppure non facevo alcuno sforzo per cercare dentro di esse. Al contrario, vivevo nelle mie concezioni e fantasie, fraintendendo completamente la volontà di Dio e nutrendo l’assurda convinzione che, purché credessi con il cuore e riconoscessi il Signore con la bocca, sarei stato salvato e accolto nel Regno dei Cieli quando il Signore fosse tornato. Che stolto ero! Mi limitavo a sognare a occhi aperti! Se non avessi posto rimedio a questa visione assurda e avessi continuato a credere in Dio facendo affidamento sulle mie concezioni e sulla mia immaginazione, alla fine sarei sicuramente stato detestato, respinto ed eliminato dal Signore. Pertanto chiesi a fratello Zhang: “Che cos’è esattamente la vera salvezza?”.
Prese un libro dalla borsa e disse che le parole al suo interno avrebbero potuto risolvere il mio problema. Quindi iniziò a leggere: “Quando gli esseri umani abbandonano le cose immonde e corrotte di Satana, ottengono la salvezza di Dio. Ma se restano incapaci di liberarsi dell’immondizia e della corruzione, continuano a essere sotto il dominio di Satana. La connivenza, la falsità e la disonestà delle persone sono cose di Satana; salvandoti, Dio ti separa da queste cose e l’opera di Dio non può essere errata ed è interamente volta a salvare gli esseri umani dalle tenebre. Quando la tua fede avrà raggiunto un certo livello, sarai in grado di liberarti della corruzione della carne e non sarai più incatenato da tale corruzione, non sarai forse stato salvato? Se vivi sotto il dominio di Satana, sei incapace di manifestare Dio, sei qualcosa di immondo e non riceverai l’eredità di Dio. Una volta purificato e reso perfetto, sarai santo, sarai normale e sarai benedetto da Dio e gradito a Dio” (“Pratica (2)” in La Parola appare nella carne). “I peccati dell’uomo poterono essere perdonati attraverso il sacrificio per il peccato, ma l’uomo non è riuscito a risolvere il problema di come non peccare più e di come la sua natura peccaminosa possa essere rigettata completamente e trasformata. I peccati dell’uomo furono perdonati grazie all’opera della crocifissione di Dio, ma l’uomo continuò a vivere nella vecchia indole satanica corrotta. Egli, dunque, deve essere completamente salvato dall’indole satanica corrotta cosicché la sua natura peccaminosa venga rigettata completamente e non si sviluppi mai più, permettendo così di cambiare l’indole dell’uomo. Ciò richiede che egli comprenda il cammino della crescita nella vita, la via della vita e il modo di cambiare la propria indole. Impone anche che egli agisca in conformità a questo cammino cosicché l’indole dell’uomo possa cambiare gradualmente ed egli possa vivere sotto lo splendore della luce e fare tutte le cose in conformità alla volontà di Dio, rigettare l’indole satanica corrotta e liberarsi dall’influenza satanica delle tenebre, emergendo così pienamente dal peccato. Solo allora l’uomo riceverà la salvezza completa” (“Il mistero dell’incarnazione (4)” in La Parola appare nella carne).
Quindi fratello Zhang cominciò a condividere, dicendo: “Grazie al Signore, queste parole hanno fatto chiarezza assoluta su cosa sia la vera salvezza! Vera salvezza significa che, una volta che qualcuno ha conquistato la verità ed è stato purificato e perfezionato da Dio, si libera completamente del peccato e dell’influsso oscuro di Satana e non commette più peccati né sfida Dio. L’opera che il Signore Gesù compì fu effettivamente l’opera di redenzione e semplicemente noi non appartenevamo più al peccato. Tuttavia la natura satanica era profondamente radicata dentro di noi e, benché i nostri peccati abbiano ricevuto l’assoluzione del Signore, quando incappiamo in un problema, siamo ancora capaci di finire sotto il dominio delle indoli sataniche come l’arroganza e la presunzione, la disonestà e la falsità, l’egoismo e la meschinità, l’insidiosità e la malevolenza, e spesso non possiamo fare a meno di peccare e di sfidare Dio e siamo semplicemente incapaci di mettere in pratica le parole del Signore. È come essere un ladro che viene acciuffato dalla polizia per aver rubato gli oggetti di altre persone. I suoi genitori non sopportano il pensiero che il loro figlio languisca in prigione, così pagano una fortuna per tenerlo fuori dal carcere. La natura del ladro, tuttavia, è ancora dentro di lui e, appena si presenterà l’occasione giusta, egli ne sarà dominato di nuovo e continuerà a rubare. Pertanto, se comprendiamo tutti gli aspetti della verità – essere completamente liberi dal dominio di Satana, purificare le nostre indoli corrotte, sbarazzarci dei vincoli del peccato e cercare la volontà di Dio, mettere in pratica le Sue parole e riverirLo e obbedirGli veramente a prescindere dal contesto –, siamo salvati per sempre, e solo allora siamo persone che sono completamente guadagnate da Dio”.
Fratello Zhang rispose con gioia: “Fratello Yang, hai proprio ragione! Grazie al Signore, se solo riuscissimo a trovare il modo per sbarazzarci del peccato e per risolvere il problema della nostra natura peccaminosa, potremmo raggiungere la vera salvezza ed entrare nel Regno dei Cieli. Questo libro parla molto chiaramente di questo aspetto della verità, perciò continuiamo a leggere…”.
Nota del curatore: grazie a Dio per la Sua rivelazione e guida. Le condizioni di ciascuno di noi che crediamo nel Signore sono davvero quelle descritte in questo articolo: commettere peccati di giorno e poi confessarli di sera, e sprofondare così tanto nel peccato da essere incapaci di liberarci. Se la nostra fede in Dio è una giustificazione per fede e se crediamo che, poiché siamo stati salvati una volta, siamo salvati per sempre, come può esprimersi l’indole giusta, santa e inviolabile di Dio? Se vogliamo meritarci la Sua lode ed entrare nel Regno dei Cieli, dobbiamo cercare attivamente il modo per sbarazzarci del peccato. Soltanto questa è la scelta intelligente delle vergini sagge! Come curatore, vorrei raccomandarvi di guardare le clip del video “Ricordi dolorosi” affinché possiamo cercare il modo per entrare nel Regno dei Cieli insieme!
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