La confusione si impossessò del mio cuore
Il cielo era grigio e la pioggia cadeva senza sosta. Io ero seduto alla scrivania, intento a leggere le Scritture. I minuti passavano, ma la mia confusione rimaneva. Nelle Scritture, Paolo dice: “Poiché per me il vivere è Cristo, e il morire guadagno” (Filippesi 1:21). La cosa mi disorientava: Paolo era un uomo, e un apostolo mandato dal Signore a predicare il Vangelo. Allora, come potava chiamare sé stesso Cristo? Il Signore Gesù venne sulla terra umilmente e in segreto, e in qualità di Agnello Redentore Si fece carico dei peccati dell’uomo per salvarlo dalla croce. Perciò, il Signore Gesù è il Salvatore supremo e l’unico Signore presente nei nostri cuori. Perché Paolo dice di essere Cristo? Il Signore Gesù, dopo esserSene andato, non disse che Paolo era Cristo, e lo Spirito Santo, dal canto Suo, non ne diede mai testimonianza. Paolo dice anche: “Difatti, io so che in me, vale a dire nella mia carne, non abita alcun bene; poiché ben trovasi in me il volere, ma il modo di compiere il bene, no. […] Misero me uomo! chi mi trarrà da questo corpo di morte?” (Romani 7:18, 24). Ciò mostra che Paolo, come noi, era un uomo corrotto da Satana e schiavo della sua natura peccaminosa, e anche lui aveva bisogno della salvezza di Cristo. Ma allora, come poteva dire di essere Cristo? Che cos’è, esattamente, “Cristo”? Ero confuso. Sentivo vagamente che il fatto che Paolo chiamasse sé stesso Cristo fosse sbagliato, ma non riuscivo a spiegarlo chiaramente. Per fare luce sulla questione, iniziai una ricerca in vari libri spirituali. Consultai anche i pastori e gli anziani, ma le loro opinioni erano più o meno tutte uguali: “Gesù è Cristo” e “Cristo è il consacrato”. Nessuno riusciva a darmi altre spiegazioni. Per questo motivo, spesso mi rivolgevo al Signore e Gli chiedevo di guidarmi nella comprensione di questo aspetto della verità.
La nebbia della confusione si diradò poco a poco
Ringrazio Dio per la Sua misericordia e la Sua protezione. Ebbi la fortuna di ricevere dal mio amico un libro sulla verità, che, poco alla volta, mi chiarì le idee.
Il libro dice: “Il Dio che Si è fatto carne Si chiama Cristo e Cristo è la carne assunta dallo Spirito di Dio. Questa carne è diversa da qualsiasi uomo che è di carne. Questa differenza è perché Cristo non è fatto di carne e di sangue, ma è l’incarnazione dello Spirito. Egli ha sia una normale umanità e sia una completa divinità. La Sua divinità non è posseduta da nessun uomo. La Sua normale umanità sopporta tutte le normali attività della carne, mentre la Sua divinità svolge l’opera di Dio Stesso. Che si tratti della Sua umanità o della Sua divinità, entrambe sono obbedienti alla volontà del Padre celeste. L’essenza di Cristo è lo Spirito, che è la divinità. Pertanto, la Sua essenza è quella di Dio Stesso; […] E poiché Dio Si fa carne, opera attraverso l’identità della Sua carne; dato che viene nella carne, finisce poi nella carne l’opera da compiere. Sia che si tratti dello Spirito di Dio o che si tratti di Cristo, entrambi sono Dio Stesso e compie l’opera che Egli deve fare e adempie al ministero che deve adempiere” (“L’essenza di Cristo è di obbedire alla volontà del Padre celeste”).
Dopo aver letto queste parole, mi sentivo molto emozionato. Non era forse la risposta che avevo cercato tanto a lungo? Quindi, l’appellativo “Cristo” è quello del Dio incarnato, ed è una parola speciale utilizzata da Dio quando viene sulla terra. Cristo è la manifestazione di Dio, ed è la carne in cui lo spirito di Dio abita in qualità di Figlio dell’uomo per compiere l’opera di Dio. Perciò, Cristo è Dio Stesso sulla terra. In altre parole, Cristo è nato con sostanza divina, e la Sua carne non può essere sostituita da nessun altro. La Sua carne è intrinseca e innata, e nessun uomo può diventare Cristo per mezzo della sua fede nel Signore. Solo la carne nata con sostanza divina può essere chiamata Cristo. In quanto creature, noi non possiamo appropriarci liberamente dell’appellativo di “Cristo”.
Ripensai a quando il Signore Gesù nacque: ci furono visioni che provarono l’identità e la particolarità di Gesù. La notte, nei campi di Betlemme, un angelo portò ai pastori la notizia della nascita del Signore Gesù. I tre Re Magi seguirono la cometa e arrivarono a Betlemme, videro il bambino Gesù nella mangiatoia e Gli offrirono i doni più preziosi. A Gerusalemme, un vecchio cristiano di nome Simeone incontrò Giuseppe e Maria che portavano il bambino Gesù al tempio. Toccato immediatamente dallo Spirito Santo, egli prese il bambino, benedisse Dio e disse: “Poiché gli occhi miei han veduto la tua salvezza, che hai preparata dinanzi a tutti i popoli per esser luce da illuminar le genti, e gloria del tuo popolo Israele” (Luca 2:30-32). Quando il Signore Gesù fu battezzato nel Giordano, lo Spirito di Dio, come una colomba, scese su di Lui, e una voce dal cielo disse: “Questo è il mio diletto Figliuolo nel quale mi son compiaciuto” (Matteo 3:17). Inoltre, in Matteo 16:15-17 si legge: “Ed egli disse loro: E voi, chi dite ch’io sia? Simon Pietro, rispondendo, disse: Tu sei il Cristo, il Figliuol dell’Iddio vivente. E Gesù, replicando, gli disse: Tu sei beato, o Simone, figliuol di Giona, perché non la carne e il sangue t’hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli”. Queste sono tutte testimonianze dello Spirito Santo. Il Signore Gesù era dotato di sostanza divina fin dalla Sua nascita, ed era il Dio Stesso incarnato, Cristo. Non divenne Cristo dopo che lo Spirito Santo discese su di Lui. Coloro che credono nel Signore da anni e sono degni di predicare il Vangelo non possono diventare Cristo. Per quanto si ami il Signore, Gli si sia fedeli, si lavori e si predichi per Lui, ci si spenda per Lui o, persino, si diventi dei martiri per Lui, ebbene non è possibile diventare Cristo.
L’uomo non può essere alla pari di Cristo
Proseguendo nella lettura, vidi altri due passi: “La carne rivestita dallo Spirito di Dio è la carne stessa di Dio. Lo Spirito di Dio è supremo; Egli è onnipotente, santo e giusto. Così, allo stesso modo, anche la Sua carne è suprema, onnipotente, santa e giusta. […] Lo Spirito di Dio è santo, e pertanto la Sua carne è incorruttibile da Satana; la Sua carne è di essenza diversa da quella della carne dell’uomo. […] nonostante il fatto che l’uomo e Cristo dimorino all’interno dello stesso spazio, è solo l’uomo a essere dominato, usato e intrappolato da Satana. Di contro, Cristo è eternamente inaccessibile alla corruzione di Satana, poiché Satana non sarà mai in grado di ascendere al luogo dell’altissimo e non sarà mai in grado di avvicinarsi a Dio. […]” (“Un problema gravissimo: il tradimento (2)”).
“Le parole di Dio incarnato inaugurano una nuova età, guidano l’umanità intera, rivelano i misteri e mostrano all’uomo la direzione verso una nuova età. L’illuminazione ottenuta dall’uomo non è altro che una semplice pratica o conoscenza. Non può guidare tutta l’umanità verso una nuova età o rivelare il mistero di Dio Stesso. Del resto, Dio è Dio e l’uomo è uomo. Dio ha la sostanza di Dio e l’uomo ha la sostanza dell’uomo. […]” (“Soltanto chi ha esperienza dell’opera di Dio crede veramente in Dio”).
Da queste parole compresi meglio che, all’esterno, Cristo è una persona normale, ma la Sua carne è la carne in cui si è realizzato lo spirito di Dio ed è diversa da quella di chiunque altro. Sebbene Cristo viva tra gli uomini, Egli non può essere avvicinato o corrotto da Satana, al contrario di noi esseri umani, che possiamo essere corrotti e usati da Satana. Cristo possiede l’autorità, il potere, l’onnipotenza e la saggezza di Dio, perciò nel compiere la Sua opera può porre fine alla vecchia era e aprirne una nuova. Egli può esprimere la verità in modo diretto per salvare noi esseri umani dalla tenebrosa influenza di Satana e guidarci verso una bellissima destinazione. Questa è una cosa che non può essere fatta o ottenuta da nessun altro. Noi esseri umani siamo le creature che Satana corrompe. Noi non possediamo la sostanza divina di Cristo. Di conseguenza, non possiamo esprimere la verità; possiamo solo collaborare con Dio e svolgere il nostro dovere, aiutando e sostenendo gli altri. Queste azioni non possono certo ottenere il risultato di purificare o salvare le persone. Perciò, nessuno può sostituire Cristo o diventarLo.
Come il Signore Gesù, che esteriormente sembrava una persona normale ma era in grado di compiere l’opera di Dio. Quando iniziò la Sua opera, Egli pose fine all’Età della Legge e aprì l’Età della Grazia. Espresse la via del pentimento: “Ravvedetevi, poiché il regno de’ cieli è vicino”, liberò l’umanità dal vincolo della legge, e alla fine fu crocefisso per concludere l’opera di redenzione. Grazie a ciò, noi siamo degni di presentarci davanti a Dio e pregare nel nome del Signore, così che possiamo essere perdonati dei nostri peccati, ottenere pace e gioia spirituale e godere delle benedizioni e della grazia di Dio. L’opera del Signore Gesù è un’opera di salvezza di tutto il genere umano, e nessun altro ne è capace. La Sua opera ha provato che Egli è Cristo e Dio Stesso incarnato. Tuttavia, coloro che accettano i compiti che Dio affida loro e che vengono usati da Dio, possono compiere il proprio dovere in modo perfetto e portare a termine la propria missione solo camminando sulla via che Dio ha aperto per loro, e solo all’interno dell’opera che Dio sta compiendo in quell’età. Per quanto le persone si impegnino, non potranno mai mettere fine a un’età e iniziarne un’altra, ancor meno potranno esprimere la verità e sostituirsi a Cristo per compiere la Sua opera. Per esempio, i discepoli del Signore Gesù diffusero e testimoniarono la notizia della salvezza del Signore sulla base della Sua opera e delle Sue parole. Non importa quanto si siano impegnati, quanto si siano spesi, quanto abbiano predicato, camminato, sofferto e portato la croce, e non importa se sono stati martirizzati: la loro sostanza era comunque umana, non di Cristo. Questo è un fatto che non può essere negato.
L’assurdità dell’idea di Paolo
Dopo avere compreso ciò, pensai a Paolo. Dopo essere stato colpito sulla via di Damasco, fu usato da Gesù Cristo per predicare il Vangelo. Grazie al suo talento, alla sua arte oratoria e alla profonda conoscenza della legge, Paolo riuscì a portare a Dio molti Gentili. Fu imprigionato molte volte causa del suo predicare, venne frustato e più volte fu sul punto di morire. Tuttavia, per quanto fosse grande il lavoro che aveva svolto e per quanto fossero ardue le prove che aveva sopportato, restava comunque un uomo corrotto da Satana. Poteva solo svolgere la missione di un apostolo sul cammino che il Signore Gesù aveva tracciato per lui. Lui, però, credeva che, per il fatto di avere attraversato tante tribolazioni e avere sofferto molto, sarebbe potuto diventare Cristo. La sua era un’idea davvero assurda! Mostra che egli non sapeva che la sostanza di Cristo è Dio Stesso incarnato, e che non sapeva nemmeno di essere un uomo corrotto. Per questo motivo, pronunciò queste parole assurde: “Poiché per me il vivere è Cristo, e il morire guadagno” (Filippesi 1:21). Ora ho finalmente capito che Paolo non è Cristo, bensì un uomo corrotto, e che non avrebbe mai potuto diventare Cristo. Egli ha dichiarato di essere Cristo in vita, e questa è un’affermazione profondamente arrogante e decisamente irragionevole.
Sollievo nel mio cuore
Ringrazio Dio per la Sua illuminazione e la Sua guida. Ora, finalmente, comprendo meglio l’appellativo di “Cristo”. Inoltre, ho capito che Paolo non è Cristo, né lo sono gli altri apostoli; solo Dio incarnato è Cristo. Noi ricopriamo il ruolo di creature per obbedire e adorare Cristo, e questo è ciò che siamo tenuti a fare. Gloria a Dio. Amen!
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